Urso: “Un francobollo in memoria di Mazzola e Giralucci, uccisi dalle Br nella sede del Msi”

25 Mag 2024 14:15 - di Lucio Meo

“Abbiamo voluto dedicare sei emissioni filateliche al ricordo delle vittime e di tutti coloro che hanno lottato contro il dilagare del terrorismo nel nostro Paese durante gli anni di piombo. Il francobollo presentato oggi a Padova ricorda Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, brutalmente trucidati il 17 giugno del 1974 nella sede del Msi in via Zabarella da un commando delle Brigate Rosse”. Ad affermarlo in un post su ‘X’ è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Furono – sottolinea Urso – le prime vittime degli omicidi politici di quegli anni e abbiamo voluto onorarli solennemente nella Città dove avvenne il loro sacrificio. Ricorderemo con analoghe iniziative, tra gli altri, l’assassinio di Guido Rossa, il primo sindacalista ucciso dalle Brigate Rosse, e il rapimento del giudice Mario Sossi, il primo attacco diretto allo Stato che culminò, anni dopo, nel rapimento e assassinio di Aldo Moro”.

Urso: “La stampa per Mazzola e Giralucci è un tributo alla memoria del Paese”

In questo modo, aggiunge, “vogliamo contribuire, anche attraverso queste sei emissioni filateliche, a ricomporre il mosaico della memoria storica del nostro Paese, rendendoci tutti più coesi nel contrastare ogni forma di violenza politica”

Il 17 giugno del 1974 alle 9.30, un gruppo di persone armate si recò nella sede del Movimento sociale italiano di via Zabarella, allo scopo di prelevarvi alcuni documenti. Due di esse, penetrate all’interno dei locali, vi trovarono Graziano Giralucci, militante del Movimento sociale italiano, e Giuseppe Mazzola, ex Carabiniere in pensione, che teneva la contabilità della sede. I due cercarono di reagire rifiutandosi di inginocchiarsi e farsi incatenare. Furono dapprima colpiti in varie parti del corpo e poi spietatamente uccisi con colpi di pistola alla testa.

Il giorno successivo, l’azione fu rivendicata da una cellula delle Brigate rosse con una telefonata alla sede di Padova del quotidiano «Il Gazzettino» e con volantini lasciati in cabine telefoniche di Milano e Padova.

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