Università, l’allarme del Viminale: estremisti islamici e anarchici con gli studenti anti-Israele

27 Mag 2024 11:07 - di Redazioni

Atenei in fermento, le mobilitazioni (occupazioni e tendopoli) dei collettivi pro Palestina sono sotto osservazione crescente del Viminale. La linea del ministero dell’Interno (e dei rettori messi sotto accusa dagli studenti dei collettivi rossi) non cambia. La scelta è quella di non intervenire per garantire “la libera manifestazione del pensiero” ed evitare problemi di ordine pubblico. Una realtà constatabile dai fatti e mistificata dalla sinistra con il racconto degli agenti manganellatori.

Atenei, l’allarme del Viminale sulle infiltrazioni

L’allerta però resta alta di fronte al dilagare della protesta che va da Trieste, a Torino, passando per Bologna fino a Roma e Napoli. Il rischio di infiltrazioni di personaggi legati al mondo anarco-insurrezionalista che ripropone il linguaggio delle Br e di estremisti islamici è molto forte. Il monitoraggio della Digos è continuo, attraverso il dialogo con gli organizzatori, quando è possibile, e l’osservazione della dinamiche ‘di piazza’.

Islamici e anarchici tra gli studenti per aizzare lo scontro

Il rischio maggiore viene dalla possibile contiguità tra studenti ed estremisti islamici e jihadisti nella “comune battaglia” per la Palestina contro Israele e i nemici sionisti. L’episodio clamoroso di Torino, con il sermone dell’imam davanti agli studenti dell’ateneo (un “inno alla Jihad”),  è un segnale evidente. Ora i riflettori del Viminale sono accesi sulla manifestazione nazionale in programma a Roma per sabato 1 giugno e sull’Assemblea nazionale del 2 giugno.

Alla Sapienza identificato un estremista palestinese

La paura è che soggetti estranei al mondo universitario possano infiltrarsi per alimentando un’escalation di scontri e violenza. Ad aprile, durante gli scontri con la polizia alla Sapienza, oltre ad alcuni esponenti anarchici è stato identificato anche l’estremista palestinese Jehad Othman, delle Brigate rivoluzionari arabe, condannato in Italia a 24 anni per il tentato omicidio del viceconsole degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Al Sowaidi.

Piantedosi: la situazione è sotto controllo ma l’allerta resta

Durante la  riunione del comitato ordine e sicurezza dello scorso 14 maggio, su richiesta della ministra Bernini, alle presenza delle Forze di Polizia e dei Servizi, il ministro Piantedosi ha chiarito che si sono registrate criticità “solo in un numero limitato di casi grazie alla proficua collaborazione tra rettori e rappresentanti delle forze dell’ordine. Grazie alla quale è stato possibile limitare le tensioni”.

La linea del governo: non intervenire per evitare tensioni

La situazione è sotto controllo ma l’allarme resta. “Particolare attenzione – ha detto il ministro – è rivolta a impedire che soggetti estranei al mondo universitario possano infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso alimentando forme di violenza incompatibili con la libera manifestazione del pensiero». L’imminente conclusione dell’anno accademico porterà anche a un’ulteriore valutazione di opportunità sugli interventi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *