Toti, interrogatorio fiume: oltre 5 ore di faccia a faccia e quasi 200 le domande dei pm

23 Mag 2024 17:28 - di Redazione
interrogatorio Toti

Cinque ore, quasi 200 domande preparate dai pm relative principalmente a tre capi d’accusa: questi i termini dell’interrogatorio fiume al governatore ligure Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione dallo scorso 7 maggio. Da questa mattina Toti sta rispondendo alle domande dei magistrati titolari dell’inchiesta che lo vede sotto accusa per corruzione e falso.

Interrogatorio fiume per il governatore Toti

Quello di oggi con i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta sulla corruzione in porto Federico Manotti e Luca Monteverde – con loro anche il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniat – è il primo vero scambio del governatore ligure con i pm dopo l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, infatti, Toti aveva deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, volendo prima leggere le copiose” carte dell’inchiesta e capire quali fossero i punti sui quali erano state mosse le accuse a suo carico.

Il faccia a faccia coi pm dura da oltre 5 ore

Il governatore, prelevato dalla sua abitazione di Ameglia, è entrato dal varco di via dei Pescatori a bordo di un’auto nera, e dalle 11 di questa mattina, assistito dall’avvocato Stefano Savi, si trova nella caserma della Guardia di finanza all’interno del porto – scelta per cercare di evitare l’assalto dei giornalisti – e sta rispondendo alle domande degli inquirenti sulle accuse che gli vengono mosse: dalla contestazione sui soldi finiti nelle casse del suo comitato, ai suoi rapporti con l’imprenditore Aldo Spinelli; dalle presunte pressioni per garantirgli dei vantaggi, all’ipotesi di voto di scambio.

I tre capi d’accusa e le 180 domande per Toti

Tutto al centro di quello che in ore e ore di faccia a faccia si delinea ormai decisamente come un interrogatorio fiume che, peraltro, non è escluso che possa anche essere interrotto questa sera e riprendere domani mattina. Un colloquio, quello di oggi, richiesto e atteso dal governatore Toti che, ancora una settima fa, tramite il suo legale in merito all’incontro odierno ribadiva: «Non ho commesso alcun reato. Ora penso ad arrivare all’interrogatorio preparato per dimostrare la correttezza del mio operato».

 

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