Svizzera, nella patria del suicidio assistito è corsa a un posto per farsi congelare: procedura, costi, dubbi…

27 Mag 2024 14:39 - di Prisca Righetti
farsi congelare

Nella patria del suicidio assistito ora è corsa sul post mortem. O meglio: a prenotarsi un posto per farsi congelare dopo l’estremo addio. Lo rivela il Ticino online, rilanciato da la Repubblica, che svelano l’intuizione di un medico tedesco che avrebbe scelto il villaggio svizzero di Rafz per il suo esperimento partito con la creazione di una start-up che conserva cadaveri a meno 196 gradi. L’obiettivo? Scongelarli in un non meglio definito futuro. Ma quando? E come? L’unica domanda che non serve porsi è perché: specie in un Paese che sfida malattie terminali e fine vita con il ricorso alla pratica del suicidio assistito. Ma procediamo con ordine.

Svizzera, la corsa a prenotarsi un posto per farsi congelare

Secondo quanto annunciato dal sito svizzero e ripreso dal quotidiano diretto da Molinari, a Berlino un medico 38enne ha fondato una start-up. «Qui una équipe medica è pronta per le “operazioni conservative“. In una delle tre ambulanze riconvertite, le persone vengono preparate al sonno freddo, subito dopo la morte. E poi trasferite in un magazzino. L’azienda prevede di disporre presto di équipe mediche anche a Zurigo». Una procedura che, rilanciata dalla “Tomorrow Biastasis”, ha vinto le diffidenze di molti possibili utenti che, stando alle fonti citate, avrebbero letteralmente sommerso l’azienda di «richieste» arrivate già «da 80 città europee».

Già 400 le prenotazioni per la crioconservazione post mortem

E allora, riporta il sito di Ticino online, «già quattro clienti e centinaia di iscrizioni… L’anno scorso la società “Tomorrow Biostasis” ha preservato quattro persone, tra donne e uomini». Ma, assicurano, il medico berlinese avrebbe «già ricevuto centinaia di richieste per la conservazione post-mortem. Le basi scientifiche di questo procedimento, le speranze e le aspettative dei clienti, nonché i costi, sono stati evidenziati dalla Bild, dopo una visita al medico».

L’opportunità di viaggiare nel futuro?

L’idea alla base del progetto del medico tedesco 38enne è semplice: «I clienti di “Tomorrow Biostasis” sperano che attraverso la preservazione dopo la morte avranno l’opportunità di viaggiare nel futuro ed essere presenti quando le malattie saranno effettivamente curabili. Negli Stati Uniti e in Cina esistono già aziende che conservano le persone nell’azoto liquido a meno 196 gradi. L’azienda è la prima in Europa a offrire questo servizio» che «promette la criogenizzazione per oltre 100 anni. “Forse ci vorranno 100, 300, 500 anni prima che sia possibile far rivivere, guarire e ringiovanire un organismo umano”», ha detto il medico.

La procedura: l’azienda che congela i corpi e li immagazzina in Svizzera

La procedura è semplificata nel racconto dello stesso medico tedesco che spiega: «Una volta che il cliente è deceduto, il suo corpo viene preparato nell’ambulanza convertita: “Iniziamo immediatamente a raffreddare la vettura. Allo stesso tempo, eseguiamo compressioni toraciche e somministriamo ossigeno tramite una maschera respiratoria. Non per resuscitare il defunto, ma per rallentare l’incipiente morte cellulare e infine arrestarla completamente con il raffreddamento“». E ancora. «Rimangono esattamente come sono morti. Li raffreddiamo e li portiamo in Svizzera il più rapidamente possibile», ha continuato il medico. A Rafz (ZH), località a bassissima criminalità e dove non si prevedono né inondazioni né terremoti, è stato costruito un istituto con dei magazzini. I primi quattro clienti morti sono già qui, ciascuno nel proprio contenitore d’acciaio alto 3 metri e pieno di azoto liquido». Il tutto, scrive Repubblica nel titolo del suo servizio, per «duecentomila euro, ma nessuna garanzia di risveglio».

Farsi congelare: prezzo, sogni e mistero della crioconservazione

Sì, perché la prospettiva di una nuova vita in futuro ha un prezzo. E pure alquanto salato. «La conservazione della salma costa attualmente 200.000 euro», spiega la fonte ticinese citando il medico tedesco. Quindi aggiunge: «Tale importo dovrà essere versato al momento della morte». E che, «ancor prima di fondare la sua azienda, il medico che firma l’esperimento tradotto nella start-up, «aveva già deciso di farsi preservare». E che ammette: «Non sappiamo se funzionerà. Ma è una possibilità che non è data se si finisce sottoterra»…

Intanto negli Stati Uniti, nella clinica dei corpi ibernati il risveglio è garantito solo tra 300 anni

Il solito sogno dell’immortalità del corpo, insomma. Quella dell’anima, i fedeli devoti ai più diversi credi non hanno bisogno di congelarla in un procedimento scientifico. Ma tant’è: il tema incuriosisce e stimola molti utenti nel mondo. Come dimostrato anche recentemente negli Stati Uniti, dove per esempio, anche la sola webserie Storie dell’altro mondo, ci conduce per mano nell’inesauribile fantasia sulla realtà che ci circonda: potersi risvegliare tra 300 anni grazie alla crioconservazione. Non solo un’utopia, però. Stando ai dati relativi al solo Stato dell’Arizona, infatti, negli Stati Uniti la società Alcor si occupa proprio di accogliere le sempre più numerose richieste di persone che sono disposte a farsi ibernare in appositi silos pur di scoprire cosa c’è oltre la morte». La Svizzera, dunque, grazie alla ricerca del professore tedesco, non fa che tenersi al passo. Un viaggio pionieristico, però, verso l’ignoto. Perché questo la morte prescrive: l’ignoto.

 

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