Sanità, in arrivo il piano anti liste di attesa: Cup unico, aumento del personale e visite nel week end

24 Mag 2024 15:28 - di Sara De Vico

Abbattimento delle liste d’attesa e aumento del tetto di spesa, su base regionale, per il personale delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale. E ancora: Cup unico regionale e infra-regionale, una piattaforma per il monitoraggio dei tempi, la possibilità di acquisto di prestazioni da strutture private accreditate ed estensione degli orari per effettuare visite ed esami nelle giornate di sabato e domenica. Sono alcuni delle misure urgenti contenute nella bozza del decreto legge del ministro Orazio Schillaci al vaglio del Consiglio dei ministri del prossimo 3 giugno.

Sanità, in arrivo il dl anti liste d’attesa del ministero

Non chiacchiere e slogan per recuperare al disastro della sanità che viene da lontano. Il governo, con buona pace della sinistra, fa sul serio. Obiettivo: garantire tempi certi per le prestazioni sanitarie con incrementi del fondo sanitario regionale e l’aumento di visite ed esami effettuabili anche il sabato e la domenica. A decorrere dal 2025, la spesa per il personale delle aziende e degli enti del servizio sanitario – si legge nella bozza- “è determinata sulla base della metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale”. Per ridurre le liste di attesa, ma anche per “contrastare il fenomeno dei cosiddetti ‘gettonisti’ e di re-internalizzare i servizi sanitari affidati a cooperative, fino al 31 dicembre 2026, le regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti del Servizio sanitario nazionale “possono reclutare il personale attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga”.

Aumento dei limiti di spesa per le prestazioni private

Per aumentare il numero di visite ed esami effettuabili, vengono ritoccati i limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Le prestazioni salvavita effettuate dai pronto soccorso delle strutture ospedaliere private accreditate non sono soggette ad alcun limite di spesa. Le aziende sanitarie locali potranno erogare le prestazioni di specialistica ambulatoriale anche attraverso privati accreditati, previa stipula degli accordi contrattuali. I privati dovranno erogare almeno il 90% delle prestazioni entro i tempi massimi previsti da ogni classe di priorità.

Nasce il Sistema nazionale di governo delle liste d’attesa

Tra le principali novità del decreto anche l’istituzione, presso il ministero della Salute, del ‘Sistema nazionale di governo delle liste di attesa’ che sarà governato da una Cabina di Regia presieduta dallo stesso ministro. Il sistema ai occupa anche della risoluzione delle diseguaglianze regionali e del fenomeno della mobilità attiva e passiva. Con il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, il ministero della Salute definisce apposite linee di indirizzo rivolte alle regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano. Tutte dirette – si legge nella bozza del decreto – “all’allineamento della domanda di assistenza sanitaria, definendo standard nazionali di natura organizzativa, tecnologica e infrastrutturale, rilevanti anche per la revisione e l’aggiornamento degli standard assistenziali relativi all’assistenza ospedaliera e territoriale”.

L’Agenas monitora il rispetto dei tempi

Sarà l’Agenas a effettuare il monitoraggio nazionale sul rispetto dei tempi massimi di attesa per classi di priorità delle prestazioni prenotate in regime istituzionale e intramoenia. E sempre all’Agenas è istituita la Piattaforma nazionale delle liste di attesa “finalizzata a realizzare l’interoperabilità con le piattaforme per le liste di attesa relative a ciascuna regione e provincia autonoma”. Infine, è istituito nel sito internet istituzionale del ministero della Salute il registro delle segnalazioni per il mancato rispetto dei diritti dei cittadini.

 

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