Rai, Mentana deride il vittimismo della sinistra sui “bavagli”: Scurati censurato? Ma quando mai

27 Mag 2024 10:22 - di Redazione

Censura, bavaglio del governo al dissenso? Ma quando mai. Enrico Mentana, al timone del telegiornale de La7, da battitore libero demolisce il racconto delle opposizioni sulla libertà del dissenso messa in pericolo dal governo Meloni. E ironizza sul vittimismo della sinistra che si atteggia a martire.

Mentana: la sinistra fa la vittima, nessuna censura

Per il secondo anno consecutivo, al Festival della Tv di Dogliani,  conferma di non volersi arruolare nell’esercito militante degli anti-meloniani di professione. Come ha dimostrato anche di fronte al videomessaggio elettorale della premier Meloni passato su La 7 che ha fatto inviperire il collega Corrado Formigli.

Scurati censurato? Il suo monologo è stato letto da tutti

Scurati censurato da TeleMeloni? “Probabilmente un dirigente scemo ha deciso di non pagarlo e lui non c’è più andato”, taglia corto Mentana sul caso creato ad arte dalla sinistra. Che è andata avanti per giorni e giorni con la santificazione dell’autore della serie su Mussolini, martire dei post fascisti. “L’orazione è stata letta e pubblicata da tutti, compresa la trasmissione in cui doveva andare in onda. Se queste sono le censure siamo liberissimi”, dice il giornalista di lungo corso.

L’occupazione della destra non è diversa da quelle passate

Sulla presunta occupazione delle truppe governative della Rai Mentana riporta  riavvolge il nastro. Nessun scandalo, nulla di nuovo e tanta retorica delle opposizioni ossessionate dal ritorno del Ventennio. “Sin quando la Rai sarà in mano ai partiti, quelli che vincono cercheranno di esercitare la loro egemonia”. Insomma “l’occupazione della destra non è diversa da quelle passate. Bisogna essere vigili perché io non sottovaluto mai i rischi perla libertà. Questa però – aggiunge Mentana – è garantita non solo dalla Costituzione, ma anche da chi fa informazione. La libertà ce la garantiamo noi. I giornalisti sono difensori della loro stessa libertà. La cosa del controllo dell’informazione piace all’opposizione, ma la gente ragiona con la propria testa, la gente non è scema. La prova è che chi ha controllato la Rai, dal 1994, ha sempre perso le elezioni”.

L’invito alla premier al confronto elettorale su La 7

Oggi però tutte le energie di Mentana, non è un mistero che lavori al ‘colpaccio’, sono rivolte a recuperare il big match Meloni-Schlein saltato a Porta a Porta per le regole della par condicio. “Io lo avrei condotto volentieri, ma non escludo di farlo. Per il 6 e 7 giugno ho invitato tutti i leader. L’errore di base è stato aspettare la par condicio” ha detto sul palco.  Con la premier, che ieri ha stuzzicato ironicamente i telespettatori de La7 (e i radical chic)  non mette certo l’elmetto ma ricambia con l’arma dell’ironia. “Accolgo con un sorriso la battuta sui telespettatori di La7. Se sente la loro mancanza, la premier potrà incontrarli nella sera più importante della campagna elettorale, l’ultima, venerdì 7 giugno alle 21.30, visto che è stata invitata come i leader delle altre principali liste”. Il sasso è lanciato.

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