Pedofilia, il pericolo si annida nel web: abusi, adescamenti under 13 e estorsioni sessuali. I dati inquietanti

4 Mag 2024 13:09 - di Redazione
Pedofilia

La minaccia corre sul web, e incombe su giovani e giovanissimi. E dal dossier della Polizia postale diffuso in occasione della Giornata nazionale contro pedofilia e pedopornografia i dati parlano chiaro: 1.131 le persone individuate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuale ai danni di minori nel 2023. In aumento le estorsioni sessuali. Mentre cala il fenomeno dell’adescamento online. I soggetti sono prevalentemente uomini, incensurati, anche se – sottolinea la polizia postale – desta preoccupazione l’aumento dei reati di pedopornografia commessi da soggetti molto giovani. Ma entriamo nel merito del report che segnala e analizza allarme e profilo dei principali e più attuali fenomeni, le azioni di contrasto, lo stato delle partnership col settore privato oltre alle iniziative di prevenzione e sensibilizzazione per gli utenti.

Pedofilia, sextortion e adescamento under 13: il dossier della polizia postale

E allora, per esempio, segnala l’Adnkronos elencando i dati del report, nel 2023 sono stati analizzati complessivamente 28.355 siti, di cui 2.739 resi irraggiungibili e inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori, per inibirne la visualizzazione e impedire alle immagini di abuso di continuare a circolare, evitando la vittimizzazione secondaria. Ancora: sempre nel 2023 sono 1131 le persone individuate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori. «Lo scorso anno sono stati numerosi gli arresti di soggetti con alto livello di pericolosità – rileva sempre la polizia postale – colti in flagranza di reato, ovvero detentori di ingente quantità di materiale pedopornografico o abusanti».

Pedofilia, pedopornografia e tutte le loro pericolose declinazioni virtuali

Continuano le collaborazioni con importanti attori che con la postale condividono progetti, valori e obiettivi, e le iniziative di prevenzione che la polizia postale conduce per diffondere la cultura della sicurezza digitale e arginare le continue sfide che nel mondo virtuale si rinnovano e intensificano ogni giorno, anche attraverso il portale ufficiale del commissariatodips online. Un quotidiano impegno che si compone di tante sfumature, accomunate dall’obiettivo di rendere la rete un posto più sicuro e gli utenti utilizzatori consapevoli e responsabili delle risorse che hanno a disposizione.

In aumento i casi di sextortion nel 2023

e veniamo a un altro inquietante aspetto dei fenomeni di abusi e ricatti sessuali online. Nel 2023, ci dice allora il dossier, è stato registrato un incremento dei casi di sextortion, passando dai 118 casi del 2022 ai 132 registrati nel 2023. E ancora: sono stati 353 i casi di adescamento online nel 2023. È stato rilevato un lieve calo dei casi adescamento online, confermando però il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Infatti, la fascia dei preadolescenti è quella che maggiormente ha avuto interazioni sessuali tecnomediate.

Pedofilia, l’adescamento online di under 13: la “minaccia emergente”

Rimane emergente, poi, la minaccia legata ai casi di adescamento online che riguardano minori di età inferiore ai 13 anni. Secondo il report, la diffusione sempre più capillare tra bambini e ragazzi di smartphone e tablet di ultima generazione non sfugge all’attenzione di pedofili e adescatori online. Sempre più spesso, infatti, i primi contatti tra questi soggetti e le piccole vittime avvengono proprio nei luoghi deputati agli “esercizi evolutivi” di bambini e adolescenti.

Videogiochi e social: il terreno in cui agiscono i predatori sessuali

I videogiochi, divenuti popolari attraverso app di gioco scaricabili su cellulari e consolle agili, diventano un luogo dove i bambini si misurano con mondi fantastici e ruoli da protagonisti. Esercitandosi a crescere. I social network sono ormai la vetrina cibernetica attraverso la quale gli adolescenti della Generazione Z effettuano un necessario lavoro di sperimentazione sociale e sessuale. Entrambi questi luoghi virtuali diventano un terreno su cui chi ha cattive intenzioni può sfruttare la necessità di esplorare in modo manipolatorio.

Il passaggio successivo degli adescatori su App di messaggistica

Gli adescatori agganciano i bambini e i ragazzi sui loro spazi preferiti. Poi mirano a spostarsi su App di messaggistica con crittografia end-to-end. Quindi, progressivamente si avvicinano a temi sessuali e inducono la vittima a produrre e condividere immagini intime, autoprodotte. Si assicurano che i cellulari non siano controllati dai genitori. Incitano alla segretezza dei contatti. Promettono esattamente quello che i bambini e i ragazzi vogliono: l’ultima skin del videogioco preferito. O il provino per una serie televisiva.

Dalle challenge social al revenge porn: ecco i rischi per i minori

Dalle social challenges al cyberbullismo. Dal revenge porn all’adescamento online. Sono tante le minacce legate alla pedopornografia e alla pedofilia che si annidano nel web. Tra i fenomeni quello della sextortion, in crescita, che in passato coinvolgeva soltanto gli adulti, ma che negli ultimi anni impatta anche sui minori. Minori la cui naturale curiosità viene sfruttata per trasportarli in un incubo fatto di ricatti, richieste di denaro e minacce di distruggere la reputazione, diffondendo sui social immagini sessualmente esplicite, autoprodotte. Si tratta di estorsione sessuale perpetrata anche da gruppi criminali organizzati, nei confronti di bambini e adolescenti.

Pedofilia e pedopornografia: la minaccia corre sul web

Un altro pericolo in cui i minori rischiano di imbattersi consiste nello scambio consensuale, tra pari, di materiale volontariamente autoprodotto (il cosiddetto Sexting), ad esempio nell’ambito di relazioni sentimentali, che viene successivamente diffuso dalla “controparte” senza il consenso dell’altro. Si tratta del revenge porn, che letteralmente significa “vendetta porno” o “vendetta pornografica”. Ovvero quella pratica consistente nel vendicarsi di qualcuno (spesso l’ex partner) diffondendo materiale sessualmente connotato che lo ritrae. Il codice penale punisce chi, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.

I rischi di adescamento, revenge porn e sextortion legati all’intelligenza artificiale

Rischi sono legati anche all’intelligenza artificiale che può essere utilizzata per agevolare condotte di adescamento online, revenge porn e sextortion. Infatti, le capacità di generare messaggi su misura per il tipo di interlocutore può essere sfruttata dai malintenzionati per aumentare le possibilità di interazione con le loro vittime. In tal senso l’Ia può sopperire al gap generazionale, originando messaggi realistici come se fossero scritti da minorenni, in modo da instaurare interlocuzioni digitali con i minori.

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