Meloni ai commercialisti italiani: “L’attesa riforma del fisco ora c’è, lavoriamo insieme” (video)

7 Mag 2024 12:56 - di Leo Malaspina

“Per diverse edizioni non sono mancata all’assemblea generale dei commercialisti. Lo dico perché voi siete un valore aggiunto per il nostro tessuto economico e sociale, rappresentate un punto di connessione insostituibile tra lo Stato e i cittadini, tra l’amministrazione finanziaria e le famiglie e le imprese”. Guarda al futuro con ottimismo, la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio indirizzato agli Stati generali dei commercialisti nel quale fa il bilancio delle cose fatte ma delinea anche gli scenari di collaborazione che il governo sta aprendo con le categorie professionali.

Meloni presenta la riforma del fisco ai commercialisti

“Negli anni abbiamo avuto modo di confrontarci più volte, e non credo di sbagliare se dico che il comune denominatore del nostro dialogo è sempre stato lo stesso, ovvero la necessità di riformare il sistema fiscale italiano per renderlo più giusto, più semplice, più organico e più razionale. Eravamo, cioè, della stessa idea: l’Italia non poteva più rimandare una riforma che aspettava da quasi cinquant’anni, che era proprio la riforma fiscale. Era necessaria una riforma che costruisse un nuovo rapporto tra fisco e contribuente, che – rimarca la presidente del Consiglio – abbassasse la pressione fiscale e ponesse le condizioni per un’Italia più attrattiva per le imprese e per gli investimenti. Allora, appena ci siamo insediati, noi ci siamo messi subito al lavoro e abbiamo rapidamente approvato la legge delega e, come sapete, ne stiamo dando rapidamente attuazione”.

Il tredicesimo decreto attuativo della riforma

“Appena pochi giorni fa, in Consiglio dei ministri, abbiamo approvato il tredicesimo decreto attuativo della riforma. Molto si è detto, ovviamente, e si è scritto su questo provvedimento, come sempre accade per ogni scelta che questo Governo fa, però la verità è che questo decreto ci consente – oltre a rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti più esposti – di fare un passo avanti molto importante nel cammino per un sistema tributario più semplice e più equo. Perché questo è un decreto che tocca tutte le tipologie delle imposte sui redditi, dai redditi agrari ai redditi diversi, e contiene norme che semplificheranno notevolmente la vita di molti professionisti”.

Il nostro obiettivo è stato quello di avvicinare il reddito da lavoro autonomo a quello dell’impresa – dice ancora Meloni -, creando una base normativa che fosse più semplice e più omogenea. È un passaggio estremamente rilevante, che permette di cancellare le disparità che esistevano tra le due categorie di reddito. Altro punto qualificante del decreto tocca il sostegno delle aggregazioni degli studi professionali, seguendo il principio della neutralità fiscale, proprio come avviene nel mondo delle imprese. Si tratta anche qui di un traguardo importante, direi storico, verso una maggiore equità fiscale e una migliore organizzazione di molti settori professionali”.ù

Valorizzare la figura dei commercialisti

“Però sono diversi i provvedimenti che questo Governo ha approvato in un anno e mezzo che puntano a valorizzare la figura del commercialista. Penso, ad esempio – ricorda Meloni -, al concordato preventivo biennale o al nuovo regime sull’adempimento collaborativo. Due strumenti nei quali i commercialisti hanno un ruolo cruciale e che ci consentiranno, se lavoreremo tutti insieme e lavoreremo bene, di raggiungere due obiettivi: cambiare l’approccio dell’amministrazione finanziaria nei confronti del contribuente e semplificare il quadro normativo”.

“Quando questa riforma fiscale sarà completa, innovando quelle di Visentini e Vanoni e dando agli italiani un sistema più equo e efficiente, sarà anche per merito vostro, sarà anche per merito del vostro contributo. Ma la collaborazione tra Governo, Parlamento e commercialisti sta dando frutti importanti, anche su altri fronti – rimarca la premier -. Come sapete, siamo a un passo dalla riforma della disciplina del regime di responsabilità dei componenti del collegio sindacale. È anche qui un’innovazione attesa da tempo, contenuta in una proposta di legge all’esame del Parlamento, e ringrazio davvero chi ci ha lavorato e chi ci sta lavorando. Proseguiamo su questa direzione per dimostrare che se la politica, le Istituzioni, le organizzazioni di categoria, il mondo delle professioni lavorano insieme possono ottenere grandi cose per il bene comune”.

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