Matteotti, Meloni: “Commemoriamo un uomo libero ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”

30 Mag 2024 13:14 - di Sara De Vico

A cento anni dall’ultimo discorso a Montecitorio di Giacomo Matteotti, pochi giorni prima dell’agguato in cui perse la vita, la Camera ha dedicato una commuovente cerimonia al parlamentare socialista, “uomo libero e coraggioso”. Così lo ha definito la premier Giorgia Meloni che in aula, sotto i riflettori della stampa e delle opposizioni a caccia di scivoloni, ha ricordato la lezione di libertà di Matteotti, “ucciso dagli squadristi fascisti”. “Il 30 maggio 1924, Giacomo Matteotti ha pronunciato nell’Aula della Camera il suo ultimo discorso, che gli sarebbe poi costato la vita. In quel discorso”, ha detto la presidente del Consiglio, “Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni. Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”.

Meloni: ricordiamo un uomo libero e coraggioso vittima dello squadrismo fascista

“Onorare il suo ricordo – ha proseguito – è fondamentale per ricordarci ogni giorno, a distanza di 100 anni da quel discorso, il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no. La lezione di Matteotti, oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà. Non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico”, ha concluso la premier. Parole chiare, sottolineate anche dal commento a caldo di Debora Serracchiani. “Finalmente era importante che venisse detto con questa chiarezza da parte della presidente del Consiglio”, ha detto l’esponente dem, “tutte le istituzioni devono essere coinvolte e partecipe ricordando che quello fu un omicidio di chiara matrice fascista”.

Un lungo applauso al termine del video sul leader socialista

Ad aprire la cerimonia dopo l’Inno nazionale eseguito dalla Banda Interforze è stato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Esattamente 100 anni fa, dallo scranno di quest’Aula dove è stata apposta una targa in suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita. A perenne ricordo del suo sacrificio, questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato”, ha detto. In quella seduta Matteotti domandò l’annullamento in blocco dell’elezione dei deputati di maggioranza, denunciando il clima di intimidazioni e violenze in cui si erano svolte. Denunciò in modo dettagliato i brogli e le falsificazioni compiuti dai fascisti nei seggi elettorali di tutto il Paese. Nel ricordo indelebile di Giacomo Matteotti, possa la nostra democrazia crescere e svilupparsi sempre di più”.

Standing ovation al brano letto da Preziosi

Un lungo applauso ha accompagnato il video su Matteotti, che ha ripercorso l’attività politica del leader socialista fino all’omicidio del 10 giugno del 1924. Standing ovation dell’Aula all’attore Alessandro Preziosi, che al termine delle celebrazioni ha letto un brano dell’ultimo discorso di Giacomo Matteotti “Io protesto!”. “Crediamo di rivendicare la dignità domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla giunta delle elezioni”, la conclusione dell’intervento interpretato da Preziosi. In Aula tra i presenti oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dall’applauso bipartisan, e al presidente del Senato Ignazio La Russa, anche la nipote di Matteotti, Laura, gli ex presidenti della Camera Violante, Casini e Fini, l’ex premier Mario Monti, i ministri Nordio e Abodi e la segretaria dem, Elly Schlein. “Proprio la storia di Matteotti – ha detto Violante nel suo intervento in Aula, citando anche un ricordo personale con Pinuccio Tatarella – ci insegna che le democrazie incapaci di decidere aprono i cancelli all’autoritarismo”.

 

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