Maltempo, colpiti Veneto e Friuli. Ancora instabilità e da mercoledì 5 giugno arriva l’estate

31 Mag 2024 16:23 - di Redazione

L’ondata di maltempo che si sta abbattendo sul Nord Italia ha portato nubifragi e allagamenti su Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. I danni maggiori in Veneto, dove era già in vigore un’allerta arancione della Protezione civile per le zone del Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone e gialla per molte altre zone, con fiumi e bacini sorvegliati speciali. A Bibione, località balneare del Veneziano, si sono accumulati 100 millimetri d’acqua in 6 ore e molte vie del centro si sono allagate. In Friuli tre giovani, un ragazzo e due ragazze, sono dispersi a causa della piena del fiume Natisone. Poco prima avevano lanciato l’allarme con il telefono in quanto si trovavano su un isolotto e l’acqua stava salendo velocemente a cause delle piogge torrenziali delle ultime ore.

All’alba l’acqua su via delle Costellazioni ha raggiunto i 40 centimetri, allagato anche il parcheggio del Villaggio turistico internazionale. A Eraclea i millimetri accumulati sono stati 78. Nel Vicentino un violento nubifragio ha investito la zona di Malo, Monte di Malo e San Vito di Leguzzano con molte strade allagate anche per le esondazioni dai campi, trasformati in laghi dalla pioggia che ha gonfiato rogge e canali.

Ancora qualche giorno di instabilità con temperali al nord, ma a partire da mercoledì 5 giugno l’estate dovrebbe prendere il volo. Lo spiega all’Adnkronos il meteorologo Mattia Gussoni: “Domani dovrebbe essere soleggiato su buona parte delle regioni e gli unici disturbi temporaleschi li avremo in particolare sulle zone montuose alpine – spiega  – Domenica avremo più temporali in particolare sulle regioni del nord e nord est, quindi dovremo fare i conti ancora con un po’ di instabilità anche all’inizio della prossima settimana: tra lunedì 3 e martedì 4 giugno avremo un passaggio di correnti instabili provenienti dal nord Europa che porteranno ancora un po’ di temporali, e a maggior rischio le regioni del centro nord”.

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