Ilaria Salis lascia il carcere, soldi arrivati e domiciliari accordati: ora è in albergo

23 Mag 2024 13:40 - di Redazione
Ilaria Salis

Ilaria Salis ha lasciato il carcere ungherese ed è stata trasferita ai domiciliari dove resterà fino alla fine del suo processo. Una scarcerazione molto dibattuta e commentata, ma poco propagandata mediaticamente nel suo atto finale, con i familiari che – riferisce tra gli altri il sito di Today – «hanno preferito non fare vedere alla stampa il momento in cui Ilaria Salis lasciava il carcere. Scelta dovuta al fatto che temono per la sicurezza della donna».

Ilaria Salis ha lasciato il carcere: è ai domiciliari con braccialetto elettronico

Dunque, la Salis ha lasciato il carcere da un’uscita secondaria per evitare telecamere e giornalisti, e da adesso in poi indosserà il braccialetto elettronico in questa fase. Per domani è attesa l’udienza del processo, nel quale la maestra 39enne è accusata di aver partecipato al pestaggio di alcuni estremisti di destra durante una manifestazione a Budapest l’11 febbraio 2023. Udienza nel corso della quale sono previste le prime testimonianze relative all’episodio in questione.

Ilaria Salis ai domiciliari: pagata la cauzione di 40mila euro

La docente milanese è detenuta in Ungheria da oltre un anno e con l’uscita dal penitenziario ungherese è previsto che sconti la misura cautelare degli arresti domiciliari in un albergo, in attesa della fine del suo processo. La concessione dei domiciliari, con il braccialetto elettronico e dietro il pagamento di una cauzione di 40mila euro, è arrivata lo scorso 15 maggio, quando una commissione di secondo grado del tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali.

Il papà e i legali puntano più in alto

Legali che, conseguito lo step dei domiciliari, ora puntano ancora oltre, affinché «al più presto» sia revocata alla loro assistita «ogni misura cautelare. O quantomeno che gli arresti domiciliari possa scontarli in Italia». Come fa sapere all’Adnkronos l’avvocato Mauro Straini. L’incontro tra i difensori italiani e l’insegnante è atteso in giornata. Intanto il padre di Ilaria, Roberto Salis, e i legali della detenuta, continuano a rivolgersi al governo per chiedere “garanzie”.

Ieri, il papà dell’attivista si era espresso relativamente al fatto che «il bonifico emesso venerdì stava arrivando». Sottolineando: «Non dipende dal governo ma, se ci fosse la necessaria autorevolezza, potrebbe andare al ministero della giustizia ungherese e dire garantiamo noi che questi soldi stanno arrivando». Oggi, è stata la volta dei difensori italiani della insegnante, tornati a ribadire: «Presto presenteremo la richiesta di trasferirla in Italia e speriamo che il nostro governo si impegni affinché ciò avvenga».

Ilaria Salis, Calenda: «Ritengo non sia appropriato candidare chi è indagato per atti violenti»

Un proposito rilanciato anche dal genitore della Salis, che poco fa – tanto per ribadire il concetto – ad adiuvandum ha commentato all’Ansa: «Finalmente abbiamo la possibilità di riabbracciare Ilaria, speriamo che questa sia una tappa temporanea prima di vederla finalmente in Italia». Così, mentre Fratoianni e Bonelli che hanno candidato la Salis nelle liste di Avs con l’ambizione di portarla direttamente da Budapest a Bruxelles, si felicitano per l’avvenuta scarcerazione, c’è chi, come Carlo Calenda ospite su La7 de L’aria che tira, insiste a sottolineare: «Sono contento per i domiciliari, però ritengo che non sia appropriato candidare chi è indagato per aver partecipato ad atti violenti».

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