Giallo sull’ostaggio, Hamas prima diffonde il video di un rapito, poi il macabro annuncio: è morto un mese fa
Un ennesimo, drammatico colpo di scena irrompe sulla scena del conflitto israelo-palestinese: Hamas prima diffonde un nuovo video che mostra un ostaggio israeliano tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza. Poi a stretto giro, dopo aver annunciato che pubblicherà ulteriori informazioni o filmati sull’uomo rapito dal Kibbutz di Nirim nell’attacco del 7 ottobre in Israele, il gruppo afferma che l’ostaggio è morto durante un’incursione aerea delle forze israeliane.
Ma non è l’unica tragica stranezza della vicenda: nelle immagini diffuse dai miliziani palestinesi l’uomo sotto sequestro appare con il volto segnato dalla sofferenza e con un occhio nero che apre a inquietanti interrogativi. Ma procediamo con ordine.
BREAKING: as the IDF continued to advance towards Rafah, Hamas released another hostage video, as they’ve done with each time Israeli forces got closer to the area, in an attempt to psychologically terrorize Israelis and stop the IDF.
The video shows Nadav Popplewell, 51, who… pic.twitter.com/qEVObgOZsk
— Hen Mazzig (@HenMazzig) May 11, 2024
Il giallo sull’ostaggio: Hamas prima pubblica un video dell’uomo rapito
Dunque, ora Hamas afferma che l’ostaggio mostrato poco prima in video sarebbe morto in un attacco aereo di Israele. L’uomo al centro della tragica vicenda è Nadav Popplewell, di cui il gruppo aveva diffuso proprio oggi un breve filmato. La notizia del video era stata rilanciata dai media israeliani. Poco fa, invece, secondo la tv satellitare al-Jazeera, il braccio armato di Hamas – le Brigate Qassam –hanno dichiarato in un comunicato che Popplewell è morto per le ferite riportate in un raid aereo israeliano che risalirebbe a più di un mese fa.
Poi a stretto giro afferma: è morto in un raid israeliano
Il video, che Hamas aveva diffuso poche ore prima, era di appena una decina di secondi, e mostrava Popplewell che dichiarava le sue generalità. Istanti brevi e drammatici, con la telecamera che indugia sul volto dell’uomo che nella clip mostra un evidente occhio nero, ma non altre ferite visibili, fa sapere il Jerusalem Post. L’uomo, che ha anche la nazionalità britannica, era stato sequestrato il 7 ottobre nell’attacco di Hamas, in cui era rimasto ucciso suo fratello.
La madre dell’ostaggio apparso in video oggi era stata liberata a novembre
La sorella, invece, in un’intervista rilasciata a novembre al Daily Mail, aveva detto di essere preoccupata per le condizioni di salute del fratello ancora sotto sequestro: Popplewell, infatti, soffriva di diabete. La madre, invece, era stata rilasciata lo scorso 24 novembre in seguito all’accordo temporaneo di cessate il fuoco. Un’apertura sulla negoziazione che portò al rilascio di un gruppo di ostaggi.
Una guerra psicologica senza fine…
Intanto, sullo sfondo di questa ennesima, tragica vicenda, che al macabro unisce anche il sadismo, i colloqui sulla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, e su una possibile tregua – accordi al momento in stallo – sembra debbano proseguire. Secondo funzionari israeliani, sarebbero 128 gli ostaggi tenuti prigionieri nel territorio palestinese, compresi 36 morti. Il gruppo terroristico ha affermato che presto pubblicherà ulteriori informazioni. Forse nuovi filmati, in linea con quanto già accaduto. E con quella che Israele definisce una deplorevole guerra psicologica.
Israele: «Colloqui continueranno se ci saranno risposte da Hamas»
Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, riportando quanto detto da funzionari israeliani al sito di notizie Ynet, i colloqui sugli ostaggi ancora nelle mani dei miliziani palestinesi, e sulla tregua a Gaza, non sono del tutto falliti. E gli sforzi per raggiungere un accordo continuano. Parallelamente alle operazioni militari nella Striscia. Non solo. A questa affermazione le stesse fonti avrebbero aggiunto anche che colloqui indiretti riprenderanno «se ci saranno risposte da Hamas su cui possiamo lavorare».