FdI chiede di intitolare il Ponte sullo Stretto a San Francesco di Paola, simbolo di unione e radici: ecco chi era

27 Mag 2024 16:48 - di Mario Campanella
San Francesco di Paola

Non tutti conoscono la grandezza di San Francesco di Paola. Probabilmente egli paga proprio il fatto di avere scelto il nome del più grande Santo italiano, la cui omonimia ne nasconde il valore. Ieri, Fratelli d’Italia ha chiesto che il Ponte sullo Stretto, che unirà le due regioni in fondo allo Stivale, sia intitolato al patrono calabrese. Lo ha fatto prima Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo alla Camera. E lo ha rilanciato Nicola Procaccini, presidente del gruppo Ecr e molto legato alla comunità calabrese. Tutto il partito regionale, da Luciana De Francesco, consigliere regionale e candidata alle elezioni europee, a Fausto Orsomarso, senatore, ha rilanciato la proposta.

Ecco perché intitolare il ponte sullo stretto a San Francesco di Paola: la proposta di FdI

Intitolare l’opera a San Francesco non sarebbe una casualità. Perché il taumaturgo paolano fu protagonista di un miracolo straordinario per il quale è stato proclamato protettore dei marinai. Giunto con i suoi confratelli a Reggio e privo di soldi, chiese a un barcaiolo se potesse trasportarli fino a Messina gratuitamente. L’uomo si oppose e allora il fondatore dei Minimi stese un mantello in mare e attraversò le miglia che separavano la Calabria dalla Sicilia. Sia Procaccini che Antoniozzi hanno sottolineato l’importanza che Francesco da Paola ebbe per legare l’Europa e infonderne le radici cristiane a cavallo della fine del Medioevo.

Chi era San Francesco di Paola

Instancabile, alto 1,90 (in un’epoca in cui l’altezza media era di 1,65) , fu protagonista di una lunga permanenza in Francia, laddove impresse una svolta notevole nei rapporti con la corte e nell’unione dei popoli. Fondatore dell’ordine dei minimi, amato da almeno novanta milioni di persone nel mondo, morto a 93 anni, Francesco fu un fustigatore dei costumi reali, l’anticipatore dell’equità fiscale (spezzò le monete offertegli dal Re di Napoli dalle quali ne uscì il sangue che luì definì «quello dei contribuenti»).

Valore e significato dell’intitolazione del Ponte

Orsomarso ha ricordato come, nonostante una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Calabria, gli è stata negata l’intitolazione dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Ai Minimi diede la regola di non mangiare carne, allora cibo dei ricchi. Fu l’ambasciatore europeo per eccellenza del XV secolo, legando realtà divise e frantumate ed esercitando un ruolo di primissimo piano in quella Francia che si buttò ai suoi piedi e nella quale morì. E dove oggi è sepolto. Intitolargli il Ponte significherebbe simboleggiare l’opera come elemento di cardine in un’Europa che oggi appare ancora più divisa di allora. E Reggio Calabria e Messina, da sempre contrapposte da una rivalità di campanile, che ne venerano la figura, sarebbero coese nel suo ricordo.

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