Donzelli: “Il governo Meloni non fa la guerra ai magistrati ma faremo tutte le riforme promesse”
“Non facciamo e non faremo mai la guerra ai magistrati, ma da qui a fine legislatura procederemo con tutte le riforme che abbiamo promesso agli italiani”. Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, analizza in una intervista alla Stampa la situazione politica in vista dell’appuntamento di mercoledì, quando in aula, a Montecitorio, approderà la riforma del premierato, su cui il centrodestra, e intanto c’è l’accordo sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Donzelli e la riforma della giustizia
“Per ora leggo molte indiscrezioni sui giornali, ma finché non esiste un testo ogni commento mi sembra prematuro. Il testo arriverà nei tempi giusti e opportuni… «Il governo Meloni non ha mai voluto fare la guerra ai magistrati né mai la vorrà fare… Faremo come sempre l’interesse degli italiani senza andare né contro né a favore di una categoria in particolare”, aggiunge Donzelli.
Il premierato: avanti tutta
Donzelli conferma che nessun rallentamento parlamentare o riflessioni ulteriori freneranno la riforma. “È un ottimo testo che può portare una svolta importante alla nazione: metterà fine ai ribaltoni, la scelta del popolo nelle urne verrà rispettata. Poi sui singoli commi ciascuno potrà fare le sue proposte. Modifiche? Sono già passati emendamenti in Commissione. Siamo aperti a tutto ciò che può migliorare il testo, basta che non venga messo in discussione il voto dei cittadini. I ribaltoni di Palazzo non erano stati previsti dai nostri padri costituenti”.
Sugli attacchi al Quirinale, che l’opposizione chiama in causa per contestare la riforma, il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia taglia corto: “Non è così: non tocchiamo i poteri del presidente della Repubblica. I poteri formali del presidente non sono toccati. Tra l’altro, negli anni, capi di Stato diversi hanno assunto funzioni e poteri diversi a seconda del momento e della situazione. Il referendum confirmativo? Sul premierato non faremo come Renzi, non lo trasformeremo in un referendum sul governo del nostro gruppo”.