Carlo Acutis, il “patrono di Internet” morto a 15 anni diventa Santo. Ecco il miracolo che il Papa ha riconosciuto
Carlo Acutis, il ragazzo stroncato a 15 anni da una leucemia fulminante nel 2006, conosciuto come il “patrono di Internet”, diventa Santo. Durante l’udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi, il Papa ha infatti autorizzato il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione del beato Carlo Acutis, fedele laico. Nel suo caso di canonizzazione, è stata ritenuta miracolosa la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas, evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.
Carlo Acutis, il “patrono di Internet” sarà proclamato Santo
«Carlo sarà proclamato Santo, passando così dal culto locale che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati», scrive il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, dopo la notizia che Carlo Acutis riceverà l’onore degli altari. E allora, quella dello studente italiano venerato come Beato dalla Chiesa cattolica è la storia esemplare di una vita breve ma vissuta intensamente, nel segno di una fortissima fede e di una devozione rivolta in particolare all’Eucaristia (che Carlo aveva ribattezzato «La mia autostrada per il Cielo») e alla Madonna.
Carlo Acutis tra fede religiosa e passione per il web
Un amore spirituale che il ragazzo sperimentava e nutriva quotidianamente con la preghiera e partecipando tutti i giorni alla messa. Senza per questo vivere in conflitto con quelli che potevano essere gli interessi tipici di un adolescente degli anni 2000, ma in perfetta sintonia con la sua età e il suo essere, Carlo si è sempre adoperato per aiutare chiunque incontrasse e si rivolgesse a lui, dimostrandosi gentile e comprensivo con tutti.
Un’alchimia perfetta, quella realizzata nella sua giovane di vita di bambino e di adolescente, che se da un lato aveva eretto a suoi modelli di riferimento i Santi Francisco e Jacinta Marto, San Domenico Savio, San Luigi Gonzaga e San Tarcisio, dall’altro ha sempre dimostrato come tra le sue grandi passioni ci fosse l’informatica, specie quando declinata alla testimonianza e divulgazione della fede, per esempio attraverso la realizzazione di siti web. Poi, all’improvviso, l’irruzione violenta di una grave forma di leucemia sbarra la strada della vita terrena a Carlo che, il 12 ottobre 2006, in soli tre giorni, si arrende al male all’ospedale San Gerardo di Monza.
Le sofferenze della malattia offerte al Pontefice e alla Chiesa
Anche in quegli ultimi scorci di vita, Carlo non manca di confermare il suo amore e la sua fede. Prima di morire, allora, dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa, e promise alla madre Antonia che le avrebbe dato molti segnali della sua presenza. Non a caso, come riporta Wikipedia nella biografia del “patrono di Internet”, «la madre, in seguito, ha dichiarato di aver avuto delle visioni di Carlo in sogno, il quale le avrebbe promesso che avrebbe avuto altri figli». Cosa che è accaduta realmente nel 2010, quando sono nati i gemelli Michele e Francesca Acutis, che hanno seguito l’esempio del fratello sviluppando a loro volta una grande fede religiosa.