Armi Nato contro la Russia, anche la Germania dice sì. E Mosca minaccia: il nucleare non è un bluff
La linea Stoltenberg sulle armi all’Ucraina per contrattaccare in Russia convince la Germania. Dopo il via libera del presidente americano Joe Biden (confermato dal segretario di Stato Anthony Blinken) per colpire con armi a corto raggio il territorio al confine con Kharkiv, in Occidente crescono le adesioni alla “svolta”. Che per l’Italia compresa, contraria, rappresenta un salto nel vuoto che rischia un’escalation incontrollabile del conflitto.
Armi Nato contro la Russia, la Germania dice sì
Berlino ha dato l’ok. “L’Ucraina ha il diritto, garantito dal diritto internazionale, di difendersi da questi attacchi, può anche utilizzare le armi previste per questo scopo, comprese quelle che abbiamo consegnato”, ha dichiarato Steffen Hebestreit, portavoce del cancelliere Olaf Scholz. “L’obiettivo è liberare il territorio ucraino e abbiamo concordato con l’Ucraina che le armi che forniamo saranno utilizzate in conformità al diritto internazionale”, si legge nella nota della cancelleria.
Stoltenberg: il futuro dell’Ucraina è nella Nato
Secondo ufficiali americani, il primo contrattacco delle forze di Kiev tramite l’utilizzo di dispositivi occidentali dovrebbe avvenire “già nelle prossime ore o nei prossimi giorni”. “Il futuro dell’Ucraina è nella Nato”, ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg da Praga per una riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza in vista del summit di Washington. “L’autodifesa non è escalation, è diritto fondamentale. Le nostre discussioni si sono incentrate sul sostegno all’Ucraina. Oggi non sono state prese decisioni finali, ma abbiamo fatto progressi significativi su alcune questioni”.
Pechino finanzia l’industria militare russa
Stolteneberg ha anche denunciato il sostegno della Cina all’industria militare russa, che produce le armi destinate alla guerra in Ucraina. “La Cina sta fornendo a Mosca grandi quantità di apparecchiature a duplice uso. Senza questi prodotti la Cina e la Russia non sarebbero state in grado di produrre i missili, i droni e gli aerei per attaccare l’Ucrain. In più, c’è la Corea del Nord che fornisce grandi quantità di munizioni e l’Iran che fornisce droni e altri tipi di armi alla Russia”.
Il no dell’Italia, Tajani: non siamo in guerra
I ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto confermano la contrarietà dell’Italia. “‘Noi ci stiamo mobilitando sotto tutti i punti di vista. Abbiamo già inviato diversi pacchetti di strumenti militari all’Ucraina e invieremo altri strumenti militari all’Ucraina. Però – ha chiarito il ministro degli Esteri – diciamo che le armi italiane possono essere usate soltanto all’interno del territorio ucraino per impedire l’avanzata dei russi e quindi per garantire la libertà dell’Ucrain. Non siamo in guerra con la Russia”..
Mosca ribadisce la minaccia nucleare
Dura, neanche a dirlo, la reazione della Russia che è tornata ad agitare la minaccia nucleare. “Gli Stati Uniti e la Nato sono pienamente coinvolti nel conflitto in Ucraina e non si fermeranno davanti a nulla”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Poi la minaccia. “Speriamo che le esercitazioni russe e bielorusse in corso sull’uso di armi nucleari non strategiche diano ai nostri avversari una pausa di riflessione. Speriamo ricordino le conseguenze catastrofiche che potrebbero derivare da un’ulteriore escalation nucleare”. Ancora più esplicito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che su Telegram ha detto che la minaccia nucleare russa nei confronti dell’Ucraina “non è un bluff o un’intimidazione”.