Voto di scambio: guai per il Pd anche a Cassino. Bonaccini forse non si candida, in bilico Decaro

9 Apr 2024 9:36 - di Redazione

Voto di scambio. Guai per il Pd anche a Cassino dove – si legge su Frosinone today – sono “due le indagini della Procura che vedono coinvolti esponenti locali del Partito Democratico. In una il principale imputato è il consigliere comunale di maggioranza uscente, Tommaso Marrocco. E ci sarebbe, sempre in mano ai magistrati di Frosinone, un altro fascicolo, per voto di scambio, che vede coinvolti esponenti dem.

Il candidato sindaco di centrodestra a Cassino, Arturo Buongiovanni, incalza la segretaria dem: “A prescindere dalla questione giudiziaria, rispetto alla quale siamo e saremo sempre garantisti, qui la questione è politica: il voto di scambio è un fatto grave, e non può lasciar spazio, a Bari come a Cassino, a colpevoli silenzi. Elly Schlein appena qualche settimana fa apriva di fatto la campagna elettorale a Cassino, passeggiando sul Corso con il Sindaco Salera: come mai neanche una parola sui gravi fatti di Cassino? Poteva non sapere che a Cassino importanti esponenti del Pd erano già stati rinviati a giudizio per voto di scambio e firme false? Auspico che Elly Schlein si esprima anche sul caso Cassino”.

Nel Pd la bufera sconvolge base e vertici. E proprio le indagini della magistratura, da Bari a Torino, passando per Napoli e Frosinone, creano scompiglio – sottolinea Il Giornale – nella squadra che dovrà correre per il Parlamento europeo. “Stefano Bonaccini minaccia di ritirarsi dalla corsa. C’è l’incognita su Antonio Decaro, sindaco di Bari e già lanciato da Schlein per la competizione europea nel collegio Sud. La spada dello scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Bari potrebbe sbarrargli la strada verso la candidatura”.

E la vicepresidente dell’assemblea dem Chiara Gribaudo vuole tornare al finanziamento pubblico ai partiti, il che certo non farà piacere al M5S.  “Se ci sono zone d’ombra è giusto fare chiarezza – afferma Gribaudo intervistata da La Stampa –  Ma da solo un codice etico non basta. Andrò controcorrente, ma credo serva un controllo diffuso dei partiti e una regolamentazione politica vera, con delle strutture e delle regole. Serve una riforma attuativa dell’articolo 49 della Costituzione, riorganizzando le forme partitiche e tornando al finanziamento pubblico. Da troppi anni assistiamo a un dissolversi della politica organizzata, con il risultato di far vincere i personaggi e i personalismi”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *