Turismo, si attende il boom per la stagione estiva in Italia. Santanché: “Stiamo lavorando bene”
Sono ben 65,8 milioni gli arrivi per l’imminente stagione estiva che, a loro volta, dovrebbero generare ben 266,1 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari al 2,1% e all’1,1% rispetto al 2023. E’ quanto emerge da una stima di Demoskopika sottolineando che “l’estate italiana sarebbe caratterizzata, in valore assoluto, da 1,4 milioni di vacanzieri in più e da un incremento di quasi 3 milioni di pernottamenti”.
Turismo, la previsione del boom
A pesare maggiormente nell’andamento al rialzo dei flussi turistici, inoltre, la componente estera sia per gli arrivi che per le presenze. In particolare, sarebbero oltre 35,5 milioni i turisti provenienti dal mercato estero a optare per una vacanza in una delle località turistiche del Belpaese registrando un balzo in avanti del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; sul versante delle presenze, invece, il contributo al rialzo della quota estera sarebbe di 135,5 milioni di pernottamenti con un incremento pari al 2,2% rispetto alla stagione estiva passata. E, inoltre, il verificarsi dello scenario proattivo, potrebbe produrre un effetto “rialzista” sulle stime: 70 milioni di arrivi e 278,3 milioni di presenze con una variazione in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2023, pari all’8,8% e al 5,8%. Uno scenario “più ottimistico” che potrebbe consolidare il sorpasso anche rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 con un incremento sia degli arrivi (+6,8%) che dei pernottamenti (+7,0%).
Quali sono i paesi che sceglieranno maggiormente la destinazione Italia per trascorrere una vacanza nei prossimi mesi estivi? Demoskopika ha stilato una classifica sulla base della crescita stimata delle presenze tra i primi 10 mercati dell’incoming italiano. Tre i mercati più “attivi”: Polonia (100,0), Stati Uniti (95,8) e Repubblica Ceca (88,8). Seguono Germania (87,7), Francia (86,0), Austria (84,4). E, ancora, Regno Unito (78,7), Spagna (77,8), Belgio (75,8) e, infine, Paesi Bassi (71,7).
I prezzi tengono meglio che in altri Paesi
A febbraio dell’anno in corso, l’Italia si colloca tra le destinazioni europee con il minore tasso di inflazione turistica nel report ideato da Demoskopika sulla base delle seguenti voci: servizi di trasporto, servizi ricreativi e culturali, pacchetti vacanza, servizi ricettivi e di ristorazione. In particolare, la crescita su base tendenziale del tasso di inflazione turistica del Belpaese è pari al 3,9%, preceduta soltanto dalla Francia (3,7%) e dalla Germania (2,9%). A presentare un andamento dei prezzi del paniere turistico più elevato dell’Italia le rimanenti destinazioni: Grecia (4,5%), Spagna (5,5%), Portogallo (5,6%), Paesi Bassi (5,7%), Svezia (5,7%), Austria (7,4%) e, infine, Polonia (7,5%). A “condizionare” al ribasso l’andamento dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) per il settore turistico italiano le voci riguardanti i “servizi ricreativi e culturali” (0,6%); a pesare negativamente, al contrario, i “servizi di trasporto” che con un’inflazione tendenziale pari al 5,6%, attribuiscono all’Italia, insieme alla Svezia (6,5%), la maglia nera dell’aumento dei prezzi.