Taiwan, sale il bilancio dei morti. Malan: “L’Italia c’è. Conosciamo bene le ferite dei terremoti”
Sale a 9 il numero delle vittime (ma il bilancio è ancora provvisorio), dello spaventoso terremoto di magnitudo 7.4 (il più forte degli ultimi 25 anni) che ha colpito la costa orientale di Taiwan. Al momento sono oltre 800 i feriti e almeno 127 le persone intrappolate tra le macerie. I danni più pesanti sono quelli nella contea di Hualien, l’epicentro della scossa principale (ne sono seguiti circa un centinaio di assestamento. In particolare, massi sono caduti sull’autostrada Su-Hua e hanno colpito vari veicoli, provocando un numero ancora incerto e provvisorio di vittime.
Terremoto a Taiwan, sale a 9 il numero delle vittime
Diversi edifici sono a rischio di crollo, mentre polizia, vigili del fuoco, unità di soccorso e volontari sono alle prese con gli sforzi per salvare le persone rimaste intrappolate. Secondo i media locali, l’ultima vittima è una donna estratta da uno degli edifici collassati a Hualien dopo un intervento definito “ad alto rischio”. Impressionanti i video ripresi dagli obiettivi delle telecamere di sicurezza e dagli smartphone che invadono i social e danno l’idea della potenza del sisma. Sono ore di apprensione anche per l’industria tecnologica. Tsmc, il più grande produttore di chip al mondo, ha evacuato alcune delle sue fabbriche come precauzione.
L’appello del vescovo di Hualien
Immediata è partita la macchina dei soccorsi. “Contiamo che le persone più colpite possano essere soccorse rapidamente”. Così il vescovo di Hualien, monsignor Philip Huang Chao-ming informando che la diocesi “ha contattato tutte le parrocchie per offrire vicinanza e cure. Al momento, ad eccezione di alcuni oggetti caduti a terra o danneggiati e bisognosi di riparazioni, non si hanno notizie di danni gravi. I parroci, i comitati pastorali e i parrocchiani sono invitati a continuare a rimanere vigili, prestare attenzione alla sicurezza, stare lontano dagli edifici e cercare rifugio in spazi aperti. Restiamo qui per prestare attenzione ai bisogni e per assistere tempestivamente nel lavoro organizzativo”.
La Ue pronta a fornire l’assistenza necessaria
Oltre alla mano testa da Pechino disposta a fornire assistenza in “caso di catastrofe” (che però ha schierato 30 jet e 9 navi da guerra intorno all’isola) arriva il sostegno di Bruxelles “L’Unione europea si mette subito a disposizione delle autorità di Taiwan per aiutare con gli sforzi di gestione dell’emergenza terremoto”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, alla notizia della scossa sismica più potente degli ultimi 25 anni nell’isola. “L’Unione Europea è pronta a fornire tutta l’assistenza necessaria”. Da Bruxelles può essere fornito a Taipei il supporto del Meccanismo di protezione civile dell’Ue che – nel caso in cui arrivasse la richiesta di aiuto da parte delle autorità di Taiwan – potrà essere attivato dal Centro di coordinamento della risposta alle emergenze, Che convoglierà gli aiuti volontari forniti dai Paesi membri della Ue.
Malan: l’Italia farà la sua parte
Anche l’Italia farà la sua parte. “In qualità di presidente del Gruppo Interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan desidero esprimere vicinanza e cordoglio al popolo di Taiwan, che oggi è stato colpito da un devastante terremoto”. Parola del senatore di FdI Lucio Malan. “L’Italia purtroppo conosce bene le ferite, le devastazioni e i lutti causati dalla violenza delle attività sismiche. E proprio per questo l’Italia non farà mancare il suo sostegno alle popolazioni colpite”.