Strage di Mosca, la Russia insiste: c’è Kiev dietro. E coi nomi spunta persino l’accusa di chip nei cervelli dei terroristi

1 Apr 2024 11:03 - di Redazione
terroristi Mosca

Una guerra anche di nervi: a più di una settimana dal brutale attacco dei terroristi alla Crocus City Hall, il Cremlino insiste sulla pista ucraina, e tutt’altro che intenzionata a mollare la presa, Mosca ha chiesto a Kiev di arrestare ed estradare in Russia tutte le persone coinvolte, tra cui il capo degli 007 ucraino Vasyl Malyuk. Gli investigatori russi continuano a sostenere di aver trovato prove della pista ucraina nei recenti atti di terrorismo in Russia, compreso l’attacco al Crocus City Hall dello scorso 22 marzo. E tra guerra e propaganda, da Mosca rilanciano: la Russia chiede che l’Ucraina smetta immediatamente di sostenere il terrorismo, estradando i colpevoli e risarcendo le vittime degli attacchi. Secondo il ministero degli Esteri, la violazione delle convenzioni antiterrorismo comporterà la responsabilità di Kiev.

Attentato a Mosca, la Russia insiste sulla pista dei terroristi mandati dall’Ucraina

«Il sanguinoso attacco terroristico del 22 marzo al municipio Crocus di Mosca, che ha scioccato il mondo intero, non è il primo attacco terroristico contro il nostro Paese negli ultimi tempi. L’indagine condotta dalle agenzie competenti russe rivela la pista ucraina in questi crimini», afferma il Ministero degli Esteri russo che «ha presentato una richiesta alle autorità ucraine per l’arresto immediato e l’estradizione di tutti coloro che sono coinvolti in attacchi terroristici ai sensi della Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici e della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo».

«C’è Kiev dietro». E spuntano i nomi

«Tra loro – sottolinea il Ministero – c’è il capo della SBU Vasily Malyuk, che il 25 marzo ha riconosciuto che l’Ucraina aveva organizzato l’attacco al ponte di Crimea nell’ottobre 2022 e ha rivelato dettagli di altri attacchi terroristici in Russia». La Russia chiede inoltre che l’Ucraina smetta immediatamente di sostenere il terrorismo, estradando i colpevoli e risarcendo le vittime degli attacchi. Secondo il ministero degli Esteri, «la lotta contro il terrorismo internazionale – sottolinea il ministero – è un dovere di ogni Stato. La Russia chiede che il regime di Kiev cessi immediatamente qualsiasi sostegno alle attività terroristiche, estradi i responsabili e risarcisca le vittime. La violazione da parte dell’Ucraina dei suoi obblighi ai sensi delle convenzioni antiterrorismo comporterà la sua responsabilità legale internazionale».

L’ipotesi fanta-politica e l’accusa dell’ex agente russo

Non solo. Sono le ipotesi sul modus operandi dei terroristi che in queste ore destano clamore con l’ex capo dell’ufficio russo dell’Interpol, il maggiore generale della polizia in pensione Vladimir Ovchinsky, che con la sua ricostruzione dei fatti e rielaborazione dei dati rincara la dose e scaraventa sul tavolo di investigazioni e accuse l’ultima inquietante ipotesi. Una teoria sbandierata alla tv nazionale, secondo cui dei chip potrebbero essere stati impiantati nel cervello degli autori dell’attacco terroristico al Crocus City Hall di Krasnogorsk.

Un chip nei cervelli dei terroristi di Mosca…

«La coscienza di questi attentatori era disabilitata – spiega l’ex agente russo –: molto probabilmente sono state inserite sostanze psicotrope, programmazione neuro-psicologica e forse dei chip, perché ora la neurobiologia consente il controllo su una persona», ha detto Ovchinsky durante una trasmissione sul Primo canale della tv russa facendo riferimento ai progetti di Elon Musk e al suo Neuralink, l’azienda di neurotecnologie del magnate che sviluppa interfacce neurali impiantabili.

Le teorie degli investigatori russi

«Il sanguinoso attacco terroristico del 22 marzo al municipio Crocus di Mosca, che ha scioccato il mondo intero, non è il primo attacco terroristico contro il nostro Paese negli ultimi tempi. L’indagine condotta dalle agenzie competenti russe rivela la pista ucraina in questi crimini», afferma il Ministero degli Esteri russo che «ha presentato una richiesta alle autorità ucraine per l’arresto immediato e l’estradizione di tutti coloro che sono coinvolti in attacchi terroristici ai sensi della Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici e della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo».

«Tra loro – sottolinea il Ministero – c’è il capo della SBU Vasily Malyuk, che il 25 marzo ha riconosciuto che l’Ucraina aveva organizzato l’attacco al ponte di Crimea nell’ottobre 2022 e ha rivelato dettagli di altri attacchi terroristici in Russia». La Russia chiede inoltre che l’Ucraina smetta immediatamente di sostenere il terrorismo, estradando i colpevoli e risarcendo le vittime degli attacchi. Secondo il ministero degli Esteri, «la lotta contro il terrorismo internazionale – sottolinea il ministero – è un dovere di ogni Stato. La Russia chiede che il regime di Kiev cessi immediatamente qualsiasi sostegno alle attività terroristiche, estradi i responsabili e risarcisca le vittime. La violazione da parte dell’Ucraina dei suoi obblighi ai sensi delle convenzioni antiterrorismo comporterà la sua responsabilità legale internazionale».

La replica degli 007 ucraini nell’anniversario del massacro di Bucha

La replica di Kiev, che anzi rilancia alle accuse ricordando nel giorno del suo anniversario, la mattanza di Bucha, non si è fatta attendere. Le dichiarazioni del ministero degli Esteri russo «suonano particolarmente ciniche mentre ricordiamo l’anniversario del massacro di Bucha e la liberazione della città», afferma, secondo quanto riferisce Ukrainska Pravda, l’Sbu, il Servizio di sicurezza dell’Ucraina replicando a Mosca. «Cercando di appellarsi alle norme del diritto internazionale, vale a dire la Convenzione sulla repressione del terrorismo, il ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa dimentica che il presidente russo Vladimir Putin è stato ufficialmente inserito nella lista dei ricercati internazionali, in particolare, è atteso al Tribunale dell’Aia per quanto riguarda il caso del rapimento di bambini ucraini».

E ancora. «Le dichiarazioni sul terrorismo – rilevano gli 007 ucraini – sono particolarmente ciniche da parte dello stesso paese terrorista in occasione dell’anniversario della liberazione di Bucha e delle atrocità commesse dai russi. Ricordiamo a ogni ucraino che faremo di tutto per garantire che il nemico riceva la giusta punizione». Pertanto, rileva l’Sbu, «qualsiasi parola del ministero degli Esteri russo è priva di valore. In effetti, la Federazione Russa può fare solo una dichiarazione degna di attenzione: annunciare la sua sconfitta nella guerra e il ritiro delle truppe di occupazione dalla terra ucraina».

 

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