Sfiducia boomerang per l’opposizione: Salvini “blindato”, ennesima figuraccia di Pd e M5S

3 Apr 2024 20:44 - di Lucio Meo

Tutto come previsto. La farsa della mozione di sfiducia presentata dall’opposizione contro il ministro Salvini, accusato di essere “putiniano”, nonostante il sostegno compatto del governo a Kiev nel conflitto scaturito dall’aggressione russa, si è sciolta come neve al sole al momento del voto. Lasciando i vari Conte, Schlein e Fratojanni, con un pugno di mosche, anzi di Mosca, in mano. Con 211 no, 129 sì e 3 astenuti la Camera ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier e ministro dei Trasporti. Sarà così anche domani, per la stessa mozione presentata contro Daniela Santanché per le vicende legate alla società Visibilia.

“Ho una riunione sulle concessioni autostradali, vado a fare il mio lavoro di ministro”, aveva detto Salvini nel primo pomeriggio rispondendo al termine del question time a chi gli chiedeva se sarebbe tornato nell’Aula di Montecitorio per la discussione sulla mozione di sfiducia.

“Il Ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”, era la premessa della mozione firmata dai capigruppo di Azione (Matteo Richetti), del Pd (Chiara Braga), di M5s (Francesco Silvestri) e di Avs (Luana Zanella) ma anche dalla segretaria dem Elly Schlein e dal leader pentastellato Giuseppe Conte. Niente da fare, bocciati tutti.

Sfiducia a Salvini, centrodestra compatto in aula

La Lega, in particolare, s’è impegnata in aula per difendere Salvini dalle accuse in arrivo dai banchi del Pd e del M5S. “Le contestazioni di oggi sono infondate, ma faremo un excursus: era il 2014 e la Russia occupò la Crimea, seguirono le sanzioni, ma ci fu un tentativo di riallacciare rapporti normali con quel paese, perché le sanzioni danneggiavano i nostri paesi, nel 2017 anno dell’accordo con Russia Unita” al centro delle contestazioni alla Lega “si è svolto, il 3 giugno 2017 un incontro, un Forum, con il patrocinio del governo italiano del tempo, aziende come Eni e Enel, sottoscrissero accordi con Mosca e ministro dello sviluppo economico era Carlo Calenda, colui che chiede oggi la testa di Salvini, era l’attuale leader di Azione che ai tempi andava a fare accordi con la Russia, basterebbe questo per parlare di farsa”. Questa la ricostruzione del capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, intervenuto in Aula alla Camera, in dichiarazioni di voto, sulla mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier Matteo Salvini.
Per Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli ha attaccato l’opposizione: “Si accusa il presidente di uno dei maggiori partiti di maggioranza nonché vicepremier e ministro di non esercitare appieno le proprie funzioni: è una accusa grave e noi la respingiamo con fermezza e con sostanza. Perché Salvini andava bene per sostenere il governo Draghi e non va più bene per sostenere il governo Meloni, se le posizioni come mi pare erano invariate?”. Quindi Forza Italia. “Oggi la Camera è chiamata a votare una mozione di sfiducia al ministro Matteo Salvini, basata su un documento politico sottoscritto nel 2017 tra il partito della Lega e il partito Russia Unita. Un accordo tra partiti politici, come la stessa mozione indica, che non è mai stato implementato, rimanendo come una sorta di dichiarazione di intenti. Volere attaccare un ministro di questo governo per un accordo del proprio partito stipulato nel 2017, un’era fa, è francamente risibile”, è stata invece la dichiarazione di  Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri.

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