Sfiducia boomerang per l’opposizione: Salvini “blindato”, ennesima figuraccia di Pd e M5S
Tutto come previsto. La farsa della mozione di sfiducia presentata dall’opposizione contro il ministro Salvini, accusato di essere “putiniano”, nonostante il sostegno compatto del governo a Kiev nel conflitto scaturito dall’aggressione russa, si è sciolta come neve al sole al momento del voto. Lasciando i vari Conte, Schlein e Fratojanni, con un pugno di mosche, anzi di Mosca, in mano. Con 211 no, 129 sì e 3 astenuti la Camera ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier e ministro dei Trasporti. Sarà così anche domani, per la stessa mozione presentata contro Daniela Santanché per le vicende legate alla società Visibilia.
“Ho una riunione sulle concessioni autostradali, vado a fare il mio lavoro di ministro”, aveva detto Salvini nel primo pomeriggio rispondendo al termine del question time a chi gli chiedeva se sarebbe tornato nell’Aula di Montecitorio per la discussione sulla mozione di sfiducia.
“Il Ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”, era la premessa della mozione firmata dai capigruppo di Azione (Matteo Richetti), del Pd (Chiara Braga), di M5s (Francesco Silvestri) e di Avs (Luana Zanella) ma anche dalla segretaria dem Elly Schlein e dal leader pentastellato Giuseppe Conte. Niente da fare, bocciati tutti.