Sapienza, 27 agenti feriti, in libertà i 2 arrestati. Tra i compagni un palestinese vicino ad Hamas
Sit in grondanti solidarietà agli arrestati, scioperi della fame, provocazioni alla rettrice della Sapienza di Roma, accusata di essere complice del genocidio, muso duro contro la presunta repressione degli ‘sbirri manganellatori’. I ‘bravi ragazzi” dei collettivi pro Palestina che ieri hanno scatenato la guerriglia nell’ateneo più grande d’Europa non mollano.
Sapienza, tra i manifestanti un palestinese vicino ad Hamas
Il giorno dopo gli assalti agli agenti e le devastazioni in un crescendo di scontri fino alla tentata occupazione del Rettorato e del commissariato, la polizia conta 27 feriti e tra gli studenti democratici, animati dai valori ispirati alla pace e all’inclusione, si scova qualche cattivo maestro, come sempre. Tra i 300 che hanno partecipato all’assalto de La Sapienza – a quanto apprende l’adnkronos – c’era anche un palestinese che figurerebbe tra i componenti dell’Udap (Unione Democratica Arabo Palestinese). Personaggio vicino a Mohammed Hannoun, Kaled El Qaisi e Igazi Soleiman, considerati contigui ad Hamas. Il testimonial dell’organizzazione terroristica, che ha prestato servizio per un lungo periodo al Cara di Pozzallo (Ragusa) e successivamente nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, ha preso la parola in assemblea inneggiando alla resistenza palestinese e attaccando lo stato nemico di Israele. Non solo studenti, dunque. Basta guardare le immagini per scoprire che non mancano persone di 40-50 anni con i capelli brizzolati. Presenti alla manifestazione anche cinque noti anarchici estranei all’ambiente universitario.
Sapienza, in libertà i 2 arrestati per gli scontri
Immancabile, dopo l’arresto di due manifestanti, il presidio di solidarietà fuori dal Tribunale di piazzale Clodio in segno di vicinanza con i compagni che prendono a pugni i poliziotti. Entrambi i fermati, una ragazza di 28 anni e un libico di 27 anni (che si è scagliato contro una volante della polizia) sono tornati in libertà. Il giudice ha convalidato l’arresto ma non ha disposto misure cautelari. Saranno processati il 22 e 23 maggio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato.
Incatenati e in sciopero della fame contro la rettrice
Anche davanti al Rettorato dell’ateneo continua il pressing degli studenti fieramente antisionisti del collettivo Cambiare Rotta. Incatenati, hanno iniziato uno sciopero della fame contro la rettrice Antonella Polimeni, “fino a quando non ascolterà le nostre richieste”, si legge in un appello che annuncia una grande assemblea pubblica al pratone, dove i collettivi hanno messo le tende.
“Non siamo noi i violenti ma chi fa accordi con Israele”
Neanche a dirlo i collettivi negano gli atti di violenza di ieri. E gridano alla repressione. “Non c’è stato nessun assalto al commissariato, era appena stato arrestato un ragazzo e noi volevamo avere sue notizie. È stato accusato di gesti violenti che non corrispondono alla realtà”.
Il sindacato di Polizia: la misura è colma
Rabbia ed esasperazione da parte dei sindacati di polizia. “La misura è colma. L’ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell’ordine ieri alla Sapienza – si legge in una nota di Fsp Polizia di Stato – non ammette alcun tipo di polemica o dibattito. Non c’è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere”.
Da Schlein e Conte nessuna condanna
Tante le reazioni anche della politica. Non una parola di condanna da Elly Schlein, la stessa che si è stracciata le vesti contro ‘gli sbirri manganellatori’ con attacchi ad alzo zero al Viminale per i fatti di Pisa. Idem per Giuseppe Conte che oggi ha preferito pontificare sulla corruzione siciliana. Solo qualcuno al Nazareno, come Chiara Braga, condanna timidamente e tardivamente la violenza.
Foti: solo oggi la sinistra condanna le violenze
“Prendo atto che solo distanza di ore dai fatti il Pd è riuscito a condannare le violenze di ieri”, fa notare Tommaso Foti. “Le sinistre e più vastamente le opposizioni del campo largo, non hanno preso alcuna posizione in tal senso. “La Schlein da che parte sta? Non ha ancora prese le distanze dai gravissimi episodi di ieri alla Sapienza”, chiede Fabio Rampelli. “Con gli esagitati violenti assaltatori pro Hamas o con la rettrice Polimeni, le istituzioni, le forze dell’ordine e la non violenza?