Migranti, linea dura del governo: criminali rispediti nei paesi d’origine per svuotare le carceri
Linea dura del governo sui migranti che delinquono e sui “soggiorni” in carcere, a spese degli italiani. L’obiettivo è rispedire nei Paesi di origine gli stranieri detenuti in Italia e con condanne, anche solo in primo grado, per svuotare le carceri italiane, sovraffollate da anni, stringendo accordi bilaterali con gli Stati africani, secondo le linee guida del Piano Mattei sull’immigrazione. Al lavoro c’è il ministero della Giustizia, la Farnesina e quello degli Interni, Nordio, Tajani e Piantedosi, ma a coordinare la strategia è direttamente Palazzo Chigi.
Migranti, obiettivo: svuotare le carceri con i rimpatri
I dati del Viminale sono significativi, come spiega bene oggi un lungo articolo del Messaggero. Dall’Africa viene il grosso della popolazione carceraria straniera. “Marocco: 3.600 cittadini nelle carceri italiane, più del 20 per cento di tutti gli stranieri, secondo i dati del governo di giugno. Poi la Tunisia: 1.818 detenuti, il 10 per cento. Nigeria, Egitto a seguire”. Il governo si ispira agli accordi già siglati con Albania e Romania per rinviare in patria i prigionieri ma il progetto rientra nelle linee guida più generali del Piano Mattei, che prevede investimenti nella cooperazione in cambio di accordi sull’immigrazione. “Stiamo lavorando per eseguire nei Paesi di provenienza le sentenze penali italiane, aveva annunciato qualche mese fa il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Come fa notare ancora il quotidiano romano, “l’emergenza sovraffollamento preoccupa non poco i vertici dell’esecutivo”. “Un accordo fra Dap, Cassa Ammende e Conferenza Stato-Regioni in via di definizione permetterà di affidarli a cooperative esterne, d’ora in poi registrate in un albo nazionale per limitare irregolarità e abusi. “Si tratta di circa 7.000 persone, di cui 4.000 condannate per reati non ostativi. È un modo per liberare le carceri dai detenuti all’ultimo miglio. Ma anche per tagliare i costi. Le prime stime sono state abbozzate. In media un detenuto costa allo Stato 141 euro al giorno. Con il nuovo protocollo, il governo aiuterà le Coop in regola: trenta euro al giorno dalla Cassa Ammende, almeno venti dalla Regione interessata”.
Misure anche sul fronte dei suicidi
“Al fine di prevenire e contrastare il drammatico fenomeno dei suicidi nell’ambito della popolazione detenuta, ho firmato un decreto che prevede per il corrente anno l’assegnazione di 5 milioni di euro all’Amministrazione penitenziaria per il potenziamento dei servizi trattamentali e psicologici negli istituti, attraverso il coinvolgimento di esperti specializzati e di professionisti esterni all’amministrazione”, ha poi annunciato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
“Più che raddoppiato lo stanziamento annuale di bilancio destinato alle finalità di prevenzione del fenomeno suicidario e di riduzione del disagio dei ristretti, a conferma dell’impegno da parte del governo nella pronta adozione di misure necessarie per migliorare le condizioni detentive negli istituti penitenziari, anche in vista di un intervento più strutturato e duraturo nel tempo da proporre come priorità nella prossima legge di bilancio”, ha aggiunto Nordio.