L’Iran minaccia Israele: “Nessun atto resterà senza risposta, puniremo il regime sionista”
L’Iran minaccia pesanti vendette contro Israele, definito ‘regime sionista’, dopo il raid contro il consolato iraniano a Damasco, che ha provocato almeno quindici morti. L’avvertimento oggi arriva dal capo della Guardia rivoluzionaria iraniana Hossein Salami. “Nessun atto contro la repubblica islamica rimarrà senza risposta”. Nel mirino di Teheran Netanyahu ma anche la Casa Bianca.
Attentato a Damasco, l’Iran minaccia vendette contro Israele
La minaccia di ritorsioni ha il sapore di una dichiarazione di guerra e viene giudicata credibile dalla Cia. Che, ieri, ha avvisato Israele che gli iraniani potrebbero attaccare lo stato ebraico in meno di 48 ore, usando droni e missili cruiser. Se a caldo l’ayatollah Ali Khamenei ha detto che Israele “sarà schiaffeggiata per quello che ha fatto”, il capo della Guardia rivoluzionaria parla ancora più chiaro. “L’arte della nazione iraniana è spezzare il potere degli imperi e dimostrare la vittoria della verità e della fede”. Così in un discorso pronunciato in occasione della giornata di al-Quds, in solidarietà al popolo palestinese.
L’avvertimento: “Spezzeremo il potere sionista”
“I nostri uomini coraggiosi puniranno il regime sionista”, ha avvertito Salami, nel suo intervento molto duro anche contro gli Stati Uniti. Salami ha sottolineato che il sostegno americano ai “crimini sionisti” li ha posti al “centro dell’odio”, non solo del mondo islamico, ma di gran parte della popolazione mondiale, secondo l’agenzia di stampa Tasnim. “I sionisti e i loro sostenitori americani pensano che più musulmani uccidono, assediano e sfollano, meglio potranno continuare a vivere. Ma questo è in realtà l’opposto del loro sogno.
Il sostegno ‘spirituale’ al popolo palestinese
La geografia di Gaza – ha detto – è piccola sulla mappa, ma la sua geografia politica è molto ampia, e nel mondo è stato creato un ampio livello di sostegno spirituale per il popolo palestinese, che ha mostrato una resistenza leggendaria”. Salami si è detto fiducioso che i palestinesi andranno avanti e riconquisteranno i beni di cui sono stati privati. “I sionisti non possono scegliere tra la guerra e la vita; la loro strada è arrendersi – ha concluso – devono rendersi conto che non raggiungeranno la sicurezza nella regione espandendo la guerra”.
Israele chiude 28 ambasciate
In Israele l’allarme è massimo. Ieri sono stati richiamati i riservisti oggi sono state chiuse ventotto ambasciate israeliane per i timori di una possibile rappresaglia iraniana per il raid su Damasco. La notizia è stata confermata da una fonte israeliana al Times of Israel, precisando che la misura arriva in una giornata particolarmente delicata in quanto è l’ultimo venerdì del mese di Ramadan e in Iran si celebra la Giornata per Gerusalemme.
Israele riapre il valico di Erez
Israele ha anche annunciato la riapertura del valico Erez. Si tratta – ha spiegato l’ufficio di Netanyahu – di un’apertura per consentire la consegna temporanea di aiuti umanitari attraverso con la Striscia di Gaza settentrionale, passando per Ashdod e il valico di Erez”. “Questo aumento degli aiuti – si legge nel comunicato dell’ufficio del premier – eviterà una crisi umanitaria ed è necessario per garantire la continuazione dei combattimenti e per raggiungere gli obiettivi della guerra”.