L’analista di Goldman Sachs promuove l’Italia della Meloni: “E’ stata la sorpresa europea del 2023”

6 Apr 2024 9:36 - di Leo Malaspina

«Eravamo ottimisti, ma è anche meglio. Ora non bisogna perdere il ritmo, perché il favore dei mercati può cambiare rapidamente. L’Italia è stata una sorpresa positiva. In generale siamo stati un po’ più ottimisti di altri sull’economia europea e anche su quella italiana. Per molti anni l’Italia è stata in fondo nell’area dell’euro, ora è leggermente sopra la media. Un miglioramento significativo. Credo che molti dei fattori che hanno portato a questo risultato siano legati alla ripresa della crescita del reddito reale che abbiamo registrato col forte calo dell’inflazione». Il capo economista globale di Goldman Sachs, Jan Hatzius, secondo il giornalista della Stampa che lo intervista, al forum di Cernobbio, “si illumina” quando gli chiedono dell’Italia, nel corso de The European House.

La pagella di Goldman Sachs all’economia italiana

Il capo economista globale di Goldman Sachs, Jan Hatzius, si dice convinto che la fiducia dei mercati sia legata “ai risultati dell’Italia in termini di crescita economica”. “Parte della preoccupazione per l’Italia è sempre stata che l’economia non cresceva. Quindi non era solo il fatto che il livello del debito fosse elevato, ma che mancasse l’espansione economica… Oggi l’Italia è in posizione migliore perché gli investitori credono che ci sarà crescita nel futuro. Ma ci sono ancora problemi fiscali. Diversi di questi sono l’eredità di politiche pubbliche poco rigorose, in alcuni casi lontani nel tempo ma da cui è stato difficile uscire”, dice ancora l’analista.

Il tema della crescita demografica

Jan Hatzius invita a non abbassare la guardia e spiega che “i mercati sono abbastanza soddisfatti di ciò che sta accadendo in Italia. Ma gli stessi mercati possono cambiare idea rapidamente. E non sono tranquillo nemmeno riguardo le politiche fiscali. L’Italia è nella lista dei Paesi che mi preoccupa ancora, nonostante una buona performance complessiva. Specie per un motivo demografico, che è comune a molti Paesi europei”. Infine, il tema dei tassi: “Ci aspettiamo un taglio a giugno. Al momento non si tratta di una discussione controversa; la controversia riguarda più che altro la questione della rapidità, se si procederà per passi consecutivi, come ci aspettiamo, o se ci vorrà più tempo e si procederà ogni tre mesi. Ma l’inflazione scende molto rapidamente. Tagli da 25 punti base per ogni meeting da qui a fine anno sembrerebbero appropriati”.

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