La Nutella compie 60 anni. “Vi racconto il giorno in cui è nata”: il racconto di Maria Franca Ferrero
Era il 20 aprile 1964 quando nacque quel gustoso alimento – la Nutella- che avrebbe cambiato per sempre le abitudini degli italiani e di milioni di persone in tutto il mondo. All’origine di quel barattolo divenuto simbolo di italianità nel mondo c’è stata unu’emergenza. Dopo la seconda guerra mondiale, il cacao era difficilissimo da reperire. E Michele Ferrero, da un piccolo paesino del Piemonte (Alba), provò a sperimentare una pasta morbida, spalmabile, che utilizzava per l’appunto le abbondanti ed economiche nocciole che si trovavano dalle sue parti al posto del cacao. Una crema di nocciole e cioccolato passata in mezzo secolo dall’occupare uno semplice scaffale nella grande distribuzione ad essere una categoria merceologica a tutti gli effetti.
Un dolce-icona del Made in Italy, dell’italianità, del radicamento nel territorio. Icona del cinema. Oggi l’azienda è un colosso da 14 miliardi di euro (con un balzo del 10,4% nell’ultimo bilancio). Negli ultimi anni un prodotto che da solo farebbe un’azienda medio grande ha visto il lancio di Nutella&GO! (2005), del Nutella B-ready (2015); dei Nutella Biscuits (2019) al centro di un vero e proprio fenomeno di marketing; dei Nutella Muffin (2020) e dei Nutella Croissant lo scorso anno. Il salto da piccola azienda artigianale a vero e proprio colosso è stato operato da Giovanni Ferrero, nipote del fondatore e uomo più ricco d’Italia: con un patrimonio da 39 miliardi di dollari. Ha introdotto marketing e prodotti sempre più innovativi e un welfare aziendale tra i più avanzati:(considerevoli premi di produzione, medico gratis e una Fondazione dove trascorrere la pensione con attività che spaziano dall’arte al bricolage).
In un’intervista al Corriere Della Sera, Maria Franca Fissolo Ferrero ha parlato dei suoi anni insieme a Michele Ferrero. “Eravamo a Francoforte dove c’era stata una celebrazione della nostra attività tedesca”, si legge nell’intervista di Mario Calabresi alla vedova Ferrero. “Alle 17.30 tornammo in albergo, c’era anche sua madre e dovevamo andare a cena alle 18, come si usava in Germania. Lui però disse che sarebbe uscito un attimo. La finestra della stanza affacciava sul Meno e lo vedevo camminare avanti e indietro lungo il fiume; insieme al suo più stretto collaboratore, Severino Chiesa. Passò mezz’ora, poi un’ora, sua madre impaziente voleva scendere a chiamarlo. Io la trattenevo dicendole che doveva avere qualcosa di importante per la testa”.
“Dopo due ore scesi io e lo incrociai nella hall, salimmo in ascensore e lui mi disse: ‘Maria, non dirmi niente, la mia testa deve essere libera: lasciami ancora un momento di tempo perché ci sono quasi arrivato’- racconta Maria Franca Fissolo Ferrero -. Si mise alla finestra a fissare il fiume e poi si girò e mi disse: ‘Nutella’. Io lo guardai come si guarda un matto e gli dissi: ‘Ma di cosa parli? Cos’è Nutella?’. E lui, come se avesse una visione, mi rispose: ‘È il nome del prodotto che correrà nel mondo’. Avrei rivisto quella febbre negli occhi per l’idea dell’ovetto Kinder: per convincere le mamme e le nonne a comprarlo, mi spiegò, doveva metterci più latte e meno cacao e una sorpresina dentro. E poi si illuminò: ‘Sarà Pasqua tutto l’anno’”.