La minaccia corre sul web, un terzo del traffico Internet è generato da bot dannosi: creano fake, truffe e disinformazione
Il traffico in Internet è manipolato almeno per la sua metà dai bot: sistemi automatizzati in grado produrre contenuti o di interagire come fosse la mano di un essere umano. Non solo. Perché come spiega un servizio d’approfondimento dell’Ansa, dando conto e analizzando il rapporto Imperva Bad bot di Thales – che sottolinea inoltre che il traffico dovuto a utenti umani è solo del 50,4% – la gran parte di questi (il 65%) è programmata per creare danni a siti, generare disinformazione o invadere le mail di spam. Mentre, prosegue l’analisi, grazie anche all’Intelligenza Artificiale la presenza generale di bot (compresi quelli non malevoli) ha raggiunto nel 2023 livelli record, con il 49,6% del traffico globale.
Internet, la metà del traffico è generato da bot
«I bot sono una delle minacce più pervasive e in crescita che ogni settore deve affrontare», ha detto Nanhi Singh, General Manager, Application Security di Imperva, società del Gruppo Thales. «Dal semplice web scraping alla creazione di account dannosi, allo spam e all’impossibilità di utilizzare i servizi di rete – ha aggiunto la voce esperta del settore – i bot hanno un impatto negativo sulle organizzazioni, colpiscono i servizi online e richiedono grandi investimenti per supporto ai clienti e le infrastrutture». Un ricorso e una modalità d’intervento, quella che l’analisi in oggetto descrive e di cui dà conto l’Ansa, che registra questi sistemi come sempre più avanzati e allo stesso tempo economici.
Bot: sistemi automatizzati in grado produrre contenuti o interagire come un umano
Come dimostrato anche da Jack Brewster, redattore di NewsGuard, l’organizzazione internazionale che valuta l’affidabilità dei siti di notizie, che sul Wall Street Journal ha raccontato come sia possibile comprare un “newsbot”. Ossia: un bot specializzato nella generazione di false notizie, per appena 100 dollari. Agenti automatizzati che diffondono disinformazione e che potrebbero avere un ruolo non trascurabile nell’orientare le scelte popolari, questione particolarmente pericolosa in vista delle prossime elezioni negli Usa.
Il ruolo dell’IA sugli agenti automatizzati
Spinti proprio dai continui miglioramenti dei modelli di IA generativa, capaci di produrre testi e contenuti credibili indistinguibili da quelli umani, il rapporto di Thales conferma come il traffico generato dai bot sia in costante crescita. Con un aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2022. E con picchi di bot dannosi concentrati in alcuni paesi come Irlanda (71%) e Germania (67,5%).
Occhio ai “Newsbot”: un bot specializzato nella generazione di false notizie
Ovviamente non tutti i bot sono malevoli: una parte consistente di essi (circa il 35%) sono infatti sistemi automatici ideati per varie funzioni, come le chat in grado di interagire con i clienti di un’azienda. Sistemi per analizzare i contenuti del web. Fino ad agenti automatizzati per identificare possibili attacchi hacker. Ma il 65% dei bot in azione sono malevoli e occupano il 32% dell’intero traffico Internet: si tratta di sistemi in grado simulare il comportamento umano, eludere le difese informatiche e produrre anche gravi danni.
Metà del traffico Internet è da bot, il 32% dei quali sono dannosi o pericolosi
Un problema particolarmente sentito nel gaming, dove si registra un traffico generato da bot malevoli del 57,2%, seguito dalle vendite al dettaglio (24%); viaggi (21%); e servizi finanziari (16%). «I bot automatizzati – ha aggiunto Singh – supereranno presto la percentuale di traffico Internet proveniente dagli esseri umani. Cambieranno il modo in cui le organizzazioni produrranno e proteggeranno i siti Web e le applicazioni». Proprio per questo, sottolinea il rapporto Thales, occorre investire in strumenti più avanzati per sicurezza, capaci di gestire le minacce dovute al traffico automatizzato. Minacce virtuali, sempre più concrete e onnipresenti.