Gli stipendi ai manager Stellantis sono tanti, milioni di milioni… E agli operai? “Brioche” e Cassa integrazione
Nello stesso giorno, ieri, mentre 4,7 miliardi di euro venivano distribuiti da Stellantis come dividendi agli azionisti e 36,7 milioni venivano contabilizzati a favore del manager Tavares, veniva anche annunciato un nuovo stop alle Carrozzerie di Mirafiori e l’ingresso in cassa integrazione di 2000 operai, che vanno a sommarsi a quelli già in “purgatorio”, nonostante aiuti e incentivi garantiti dal governo e la battaglia per tutelare i rami di produzione italiani. Del resto, visto che ormai l’ex Fiat esibisce un profilo francese, come non citare la regale Maria Antonietta: “Se non hanno più pane, che mangino brioche” S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche).
Stipendi a cinque… Stellantis…
La coincidenza fa male, i due annunci congiunti forse potevano essere evitati, anche per evitare le comprensibili rimostranze dei sindacati. Ma è da tempo che il gruppo della famiglia Elkann e Agnelli si segnale per una strategia masochistica, sia dal punto di vista industriale che comunicativo: basti pensare alla “retromarcia” di due giorni fa sul Suv Alfa “Milano” prodotto in Polonia, a cui è stato precipitosamente cambiato nome dopo le proteste del governo sul “sounding italiano” utilizzato a sproposito.
Ma quanto guadagna questo Tavares…
Secondo quando emerso alla Relazione Annuale 2023 della società, l’amministratore delegato Carlos Tavares, ha percepito nel 2023 una retribuzione di circa 13,5 milioni di euro, circa 1,4 milioni in meno rispetto al 2022 (14,9 milioni di euro). Ma non basta. Tavares ha ricevuto nel 2023 un incentivo per la trasformazione di Stellantis in un provider di mobilità tecnologica sostenibile, pari a 10 milioni, approvato nel 2021 dal Board, più incentivi a lungo termine pari a 13 milioni se saranno raggiunti nei prossimi anni specifici obiettivi di performance. IKl totale fa 36,5 milioni, vetta assoluta nel settore automotive per un gruppo che invece non è, purtroppo, in testa alla classifica del fatturato e delle vendite. Anche John Elkann, comunque, non se la passa male: ha percepito nel 2023 compensi complessivi per circa 4,8 milioni (ma in calo dai 5,85 milioni del 2022).
Intanto, Mirafiori si ferma ancora. Lo stop collettivo annunciato ieri dall’azienda ai sindacati riguarda sia gli addetti della 500Bev sia quelli della Maserati e partirà dal 22 aprile al 6 maggio compreso. “I nuovo stop collettivo – spiega la Fismic Confsal – arriva dopo la cassa integrazione già in corso per i 1.260 lavoratori della 500 elettrica e il contratto di solidarietà in vigore fino a dicembre a rotazione per i 960 dipendenti della linea della Maserati”.