Giornata nazionale del mare, Musumeci: è risorsa, patrimonio, storia e il luogo in cui si giocherà il futuro

11 Apr 2024 13:37 - di Redazione
Musumeci mare

«Il mare non è solo storia e presente: è soprattutto il futuro» ha detto nei giorni scorsi il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, annunciando il programma di eventi del Terzo Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum Investiamo nell’Economia del Mare in corso di svolgimento da ieri, e in programma fino al 13 aprile, a Gaeta.

Giornata nazionale del mare, Musumeci al forum sull’economia blu Gaeta

Una tre giorni che presenta un’agenda ricca di eventi, approfondimenti e confronti, tutti dedicati alla promozione, alla tutela e alla valorizzazione del mare e delle sue economie che rappresenta un’occasione in più per ricordare – come non ha mancato di sottolineare ancora una volta questa mattina il ministro – che «l’utilizzo intelligente e sostenibile di questa straordinaria risorsa della natura può diventare il nuovo motore di crescita delle economie povere: a cominciare dalle regioni del Mezzogiorno d’Italia, proiettate in un Mediterraneo che cambia».

Il ministro: «Il mare, una risorsa che può diventare il nuovo motore di crescita dell’economia Italiana»

E a Gaeta, allora, si riparte da lì, dalla risorsa mare: da una inesauribile fonte di opportunità, «che può diventare il nuovo motore di crescita dell’economia Italiana». La giornata del mare che si celebra oggi, ha quindi proseguito Musumeci, «diventa una preziosa occasione per parlare di questa straordinaria risorsa della natura, essenziale e indispensabile e per invitare tutti alla riflessione sulle cose che potevano essere fatte e non sono state fatte. Su quelle che abbiamo tutti il dovere di fare. Le cose da fare caratterizzano l’uomo di governo, chi gestisce la cosa pubblica, ma quando si parla di mare ci si rende conto di quanto robusto sia l’arretrato».

mare, Musumeci: una risorsa da tutelare e una opportunità da valorizzare

E ancora. «Ci è voluto coraggio da parte di questo governo di centrodestra ad aprire, accendere un riflettore sul mare – ha quindi aggiunto il ministro –. È stato fatto con coraggio, ma anche con lungimiranza… Forse questa risorsa non è stata usata sufficientemente – ha quindi sottolineato Musumeci in un altro passaggio del suo intervento –. Ma il mare come risorsa, come tutte le risorse, va tutelato». Non solo. «L’economia del mare ha bisogno di nuove professionalità, ed è un paradosso che da un lato si aprano prospettive di occupazione. E dall’altro lato manchi proprio il nervo della guerra in positivo».

«Il luogo in cui si gioca la competizione, non solo tra le regioni, ma su uno scacchiere internazionale»

Quindi, tornando su un pregresso lacunoso e inoperoso, Musumeci ha rilevato anche: «Stiamo pagando errori del passato, decenni di disattenzione di superficialità di colpevole distrazione. Oggi che il mare diventa il luogo in cui si gioca la competizione, non solo tra le regioni, ma su uno scacchiere internazionale, e persino extraeuropeo – come dimostrano le tensioni che registriamo in diverse parti del mondo – il mare può diventare per noi italiani quella carta che avremmo potuto giocare, ma che invece abbiamo tenuto nel mazzo».

Sulla regolamentazione e l’ottimizzazione di risorse e operatori del settore

«Sono convinto – ha poi proseguito il ministro – che abbiamo intrapreso la strada giusta. Abbiamo finalmente istituito un comitato interministeriale a cui partecipano buona parte dei ministeri che compongono il governo – ha detto ancora Musumeci –: 11 ministeri all’interno del Cipom. E proprio al Cipom dobbiamo il compito di avere redatto il primo strumento di programmazione che non è il toccasana dei problemi, ma è il primo passo per potere mettere assieme tutti gli operatori che lavorano sul fronte del mare e definire norme, regolamenti, condotte appropriate».

Il mare, un mondo in fermento

«In questo mondo in fermento – ha affermato Musumeci – c’è bisogno di parlare un unico linguaggio. Di fissare obiettivi chiari e definire una strategia che veda tutti coinvolti. Il piano del mare deve diventare, in questi primi tre anni di vita, una sorta di faro per i marinai, la bussola, il riferimento costante per tutto quello che ruota attorno al pianete mare».

Mare, Musumeci: la sfida nel subacqueo

«Nei prossimi anni – ha sottolineato il ministro – si gioca la competizione nello spazio e nel subacqueo. Sul subacqueo non c’è una legge quadro, una normativa chiara, neanche in sede europea. Ci stiamo lavorando con una squadra ben formata. E ho trovato grande disponibilità da parte della Marina Militare, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera e lavorando con la collaborazione della Fondazione Leonardo, Fincantieri, con tutte le competenze necessarie per definire una legge quadro che disciplini il ruolo pubblico e privato sotto il livello del mare, il cui grado di conoscenza per noi si ferma al 20%. L’ignoto fa paura. E noi dobbiamo rendere pubblico e patrimonio di tutti quello che c’è nel mondo sottomarino».

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