Ennesima rivolta di migranti al Cpr di Gradisca: poliziotti feriti con spranghe e schegge di plexiglas

11 Apr 2024 16:22 - di Gabriele Alberti

Ennesima rivolta al Cpr di Gradisca d’Isonzo, protagonisti una trentina di ospiti in attesa di espulsione o rimpatrio ed una ventina di poliziotti. La questura conferma che per sedare la ‘mini rivolta’ la Polizia è dovuta intervenire con due squadre reparto. Sono stai sparati alcuni lacrimogeni perché i rivoltosi erano armati di sbarre, punteruoli di fortuna e schegge di plexiglas. Un poliziotto è stato ferito ad una gamba, una ferita lacerocontusa al ginocchio per cui sono stati necessari 15 punti con 21 giorni di prognosi.

Nuova rivolta di migranti al Cpr di Gradisca: la rabbia degli agenti

Durante i disordini, afferma il segretario generale Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti, sarebbero rimasti feriti “tre poliziotti del Reparto mobile di Padova”. Secondo la ricostruzione del sindacato, nel pomeriggio di mercoledì un gruppo di migranti avrebbe “sfondato le barriere di contenimento per cercare di uscire dalla struttura”. Nel tentativo di sedare la rivolta tre agenti sarebbero rimasti feriti; e uno di loro avrebbe riportato traumi gravi dopo essere stato “raggiunto da una grande lastra di plexiglass” alla coscia. In un paio d’ore la situazione è tornata sotto controllo – spiega il questore Luigi Di Ruscio – “e non vi sono stati tentativi di fuga”.

Rivolta di migranti al Cpr di Gradisca, gli agenti: “Non si può andare avanti”

“La tensione al Cpr è continua – riconosce dal canto suo il prefetto del capoluogo, Raffaele Ricciardi -: e basta una minima scintilla per farla deflagrare. E’ stato un pomeriggio molto impegnativo, i danni sono ingenti”. E’ verosimile che, una volta identificati, i principali responsabili della sommossa possano venire allontanati per direttissima dall’ex Polonio.

Spranghe di ferro, bastoni e  chiodi di ferro contro i poliziotti

Il segretario Fsp Veneto, Maurizio Ferrara, precisa che “per oltre un’ora gli immigrati coinvolti nella rivolta, provenienti per lo più dal nord Africa, hanno usato contro i poliziotti spranghe di ferro, bastoni e alcuni chiodi di ferro acuminati. È stato necessario sparare anche numerosi lacrimogeni, ma alla fine tre agenti hanno riportato serie lesioni provocate da strumenti da taglio e contusioni”. “Non si può continuare così”. Una nota del SAP (Sindacato autonomo di Polizia), riporta anche la notizia di un incendio, avvenuto il giorno prima,  di una lastra di plexiglas in segno di protesta. Immediatamente spento con intervento del contingente di rinforzo. “Questi eventi oramai quasi quotidiani” – prosegue la nota del sindacato, “devono portare ad una seria riflessione sulla sicurezza della struttura: sia per le Forze dell’Ordine ma anche per i trattenuti così pesantemente messa in discussione; e l’esigenza di un suo ripristino immediato anche previa chiusura temporanea. Così, ne siamo certi, non si può andare avanti.”

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