Corruzione nel Pd, non solo Bari: a Torino spunta spunta “Sasà” il compra-voti. E Schlein vacilla…

6 Apr 2024 8:29 - di Lucio Meo

Lo scandalo dei voti comprati e della corruzione sistematica quando c’era da votare e acchiappare voti, si allarga da Bari e dalla Puglia fino al Piemone, a Torino, in particolare. Qui operava, secondo un’inchiesta svelata oggi dalla “Stampa” di Torino, su un sistema di corruzione elettorale che avrebbe permesso a uno storico esponente del Partito Democratico, tale Sasà, al secolo Salvatore Gallo, di far eleggere tre consiglieri su 17 a Torino. Ex socialista craxiano, diventato esponente  di spicco del Pd torinese, insieme al figlio Raffaele, capolista alle prossime regionali nel Pd.

Corruzione del Pd, scandalo anche a Torino

“Nel 2008 fonda l’associazione IdeaTo, corrente del Partito Democratico. E in vista delle elezioni amministrative del 2021 si muove per cercare preferenze. Non per sé, ma per questo o quel candidato che vuole piazzare nei posti giusti. Condottiero di voti, secondo la procura che lo accusa di corruzione elettorale, è espressione del clientelarismo. «Favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti»”, scrive oggi il quotidiano piemomtese.

Ieri l’ex manager Roberto Fantini, nominato in quota Pd all’Osservatorio sulla legalità degli appalti è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver agevolato le cosche della ‘ndrangheta negli appalti per la manutenzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia. “L’imprenditore Fantini è arrivato al suo posto grazie a Raffaele Gallo, il figlio di Salvatore. Che dal 2008, ovvero da quando ha fondato l’associazione e corrente Idea-to e fino al 2021 è stato direttore di Sitalfa, concessionaria Sitaf che gestisce la A-32”, racconta ancora il giornale. Secondo l’accusa, Salvatore Gallo «favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti». Tra le sue attività i cambi di destinazione d’uso degli immobili e i condoni edilizi. In totale gli eletti con il suo aiuto, tra comune e circoscrizione, arrivano a otto. E lui puntava ad ottenere un assessorato.

Il ruolo di “Sasà” Gallo l’affarista ex craxiano

“Uomo di incarichi rilevanti, negli ultimi anni Gallo si è accomodato ai vertici delle società autostradali. Sino al 2021 è stato direttore di Sitalfa, concessionaria della Sitaf che gestisce l’autostrada A32. Pure lì, stando all’inchiesta, diventa questione di conoscenze e potere. Anche dopo la pensione, Salvatore Gallo avrebbe continuato a beneficiare di erogazioni di denaro. Tessere di rimborsi per la benzina, per i ristoranti. Poi i voti. Secondo le accuse avrebbe minacciato di licenziamento un dipendente di Sitalfa, candidato in circoscrizione a Torino, se non avesse corso insieme ai suoi uomini”. E lo scandalo del voto di scambio si allarga in tutta Italia, ma solo nel Pd.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *