Anche Confcommercio rivede al rialzo le stime del Pil: primo trimestre positivo

20 Apr 2024 13:42 - di Leo Malaspina

“I primi mesi del 2024, pur caratterizzati da un clima di profonda incertezza, hanno evidenziato alcuni spunti positivi, portando ad una revisione, al rialzo, dell’andamento del primo trimestre. La nostra stima attuale è di una variazione dello 0,3% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. Le indicazioni più favorevoli continuano a provenire dall’occupazione e dai servizi nel loro complesso”. Così nell’analisi mensile congiunturale Confcommercio traccia un quadro piuttosto positivo dell’economia italiana nei primi mesi del 2024, segnalando come “pur vivendo un periodo non particolarmente dinamico, continui a trovare importanti spunti di vivacità, provenienti soprattutto dal settore dei servizi e, con particolare forza, dal turismo degli stranieri”. “Di conseguenza – si evidenzia – sono ancora soddisfacenti le dinamiche occupazionali che, a loro volta, sostengono i redditi e i consumi” anche se, osserva Confcommercio, è “un circolo virtuoso che si stenta ad apprezzare pienamente nel dibattito mediatico”. Peraltro, continua l’analisi, “secondo le nostre stime, ad aprile il Pil è atteso registrare, nel confronto con marzo, una crescita dello 0,1%. Su base annua la variazione si porterebbe all’1,2%”.

Confcommercio, le stime al rialzo del Pil

Fra gli altri segnali incoraggianti l’andamento della produzione industriale che dopo la pesante contrazione registrata a gennaio sembra essersi avviata su “un sentiero meno negativo, con aspettative di moderato miglioramento da parte delle imprese”.

Invece il ripiegamento rilevato a marzo nel clima di fiducia delle famiglie “è in linea con il permanere di un andamento prudente in materia di consumi” anche se a marzo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Il dato segue un bimestre che, stando alle ultime informazioni disponibili, ha mostrato un andamento più favorevole rispetto alle prime stime. L’incremento di marzo – si spiega – è sintesi di una crescita della domanda di servizi (+2,7% nel confronto annuo) a cui si è associata una flessione di quella di beni (-0,5%). Nella media del primo trimestre si rileva una variazione dell’1,1% (sul dato pesa inevitabilmente anche il diverso numero di giorni) con una crescita dei servizi del 2,9% e un incremento della domanda di beni dello 0,4%.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi