Agcom approva il regolamento per le europee. FdI: sulla par condicio smentite le falsità della sinistra

12 Apr 2024 16:48 - di Redazione

L’Agcom, a maggioranza, con il voto contrario della commissaria Giomi, ha approvato il regolamento sulla par condicio per le elezioni europee che si svolgeranno nel mese di giugno del 2024. Il testo, sostanzialmente invariato rispetto allo schema trasmesso alla Commissione di Vigilanza, definisce i criteri specifici ai quali debbono conformarsi le emittenti radiotelevisive private ai sensi della legge n. 28 del 2000 e definisce per la Rai e per le private il sistema di monitoraggio, ai fini dei provvedimenti e delle sanzioni di cui all’art.10 della stessa legge.

Il nuovo regolamento, anche a seguito di alcune sentenze della Giustizia amministrativa, introduce nuovi criteri per garantire la parità di trattamento nell’informazione televisiva. In particolare, l’Autorità sia per i telegiornali, sia per i programmi di informazione, non si limiterà a valutare la quantità di tempo fruita dai soggetti politici nella programmazione, ma considererà le fasce orarie in cui l’esposizione dei soggetti avviene, sulla base degli ascolti registrati dall’Auditel. Inoltre, nella valutazione dei programmi di informazione, si terrà conto anche della loro periodicità

I componenti di FdI in Vigilanza commentano: “Grazie all’Agcom sul tema della par condicio è stata fatta definitivamente chiarezza, stroncando tutte le polemiche delle opposizioni e le clamorose falsità della sinistra. E’ stato ribadito, inoltre, che le regole sono uniformi, tanto per il Servizio pubblico quanto per le reti private, e che sono rimaste sempre le stesse. Quello che è cambiato, invece, è che la sinistra non è più al governo e per questo vorrebbe che le regole, che lei stessa aveva scritto, ora non valessero più. L’ennesima conferma della sua disonestà intellettuale. Dovrebbero, invece, chiedere scusa agli italiani per i decenni in cui hanno occupato la Rai. Altro che TeleMeloni, per gli italiani è chiaro che questa campagna mistificatoria è soltanto l’ennesimo e disperato tentativo di una sinistra che non ha più argomenti e che soprattutto cerca di spostare l’attenzione dagli ultimi scandali che la stanno colpendo”.

Il senatore di FI Maurizio Gasparri, dinanzi all’esultanza della sinistra e del M5S che parla di sconfessione della Vigilanza, precisa che “le regole saranno assolutamente uguali per la Rai e per le emittenti private e ricalcheranno le delibere del passato. Non c’è quindi nessuna sconfessione della Vigilanza Rai da parte dell’Agcom, perché le delibere sono assolutamente sovrapponibili, né ci sono equivoci, anche se la materia per la sua complessità sembra quasi facilitarli”.

“È stata recepita dalla Vigilanza Rai l’innovazione delle fasce di ascolto da valutare diversamente in base al numero degli spettatori – continua Gasparri – ed è stata ribadita la legittimità dell’attività comunicativa degli esponenti del governo, che non viene conteggiata ai fini della par condicio quando riguarda attività strettamente connesse all’azione dell’esecutivo. Il fatto che non ci siano state smentite -spiega – dimostra che la decisione dell’autorità delle comunicazioni è stata assunta con il voto contrario della consigliera Agcom espressa dai grillini”.

 

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