Aborto, la lettera dei ginecologi alla Meloni gela le isterie della sinistra: l’emendamento pro-life non modifica la 194

18 Apr 2024 17:44 - di Ginevra Sorrentino
Aborto

In giorni incandescenti e ore di fuoco in Aula, che hanno visto la sinistra strepitare e montare un caso che ha infiammato il dibattito parlamentare sull’aborto, e sul tema della presenza di volontari per la vita nei consultori femminili, rilanciata da un emendamento al dl Pnrr votato alla Camera. Dopo giorni di slogan e polemiche ad alto tasso propagandistico, con la Schlein in testa a tutti a guidare il coro ideologizzato di associazioni e femministe. E con gli ami-nemici pentastellati a seguito, solerti a cavalcare dai banchi dell’opposizione le immancabili strumentalizzazioni di sorta – concordi almeno su un punto dopo mesi di divergenze politiche e intese saltate – oggi una lettera indirizzata alla premier Meloni da Vito Trojano, presidente della Sigo, Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, mette la pietra tombale sulla canizza strumentale sollevata dai dem.

Aborto, ginecologi: l’emendamento pro-life non modifica 194

Il mittente, decisamente autorevole in materia, nella lettera inviata al presidente del Consiglio interviene nel dibattito sulla norma prevista nel decreto Pnrr e, argomentando giuridicamente ed eticamente sul punto, azzera ogni tipo di recriminazione sul coinvolgimento del volontariato, come la associazioni pro-life, all’interno dei consultori. Una missiva che conferma a chiare lettere quanto sostenuto da FdI in Aula e rilanciato ieri dal primo firmatario dell’emendamento in oggetto, Lorenzo Malagola: la norma tanto contestata dai dem «ricalca quanto già previsto dall’articolo 2 della Legge 194, che consente alle Regioni, nell’organizzare i servizi dei consultori, di «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».

La conferma in una lettera alla premier

E allora: «L’articolo 44 bis capo 10 del titolo II emendamento al Pnrr non modifica, di fatto, gli obbiettivi della Legge 194 – si legge nella lettera di Troiano alla premier –. Ma, al contrario, ne ribadisce i concetti già espressi nell’articolo 2 della stessa legge, lasciando così alle donne sempre ampia libertà di prendere le proprie decisioni, con il ginecologo di riferimento, pur avendo ricevuto tutte le informazioni ed il sostegno possibile per qualunque opzione di scelta».

L’obiettivo è la libertà di scelta: la conferma dei ginecologi

Non solo. «Essendo bene informati sulla sua posizione a tutela della Legge 194 – aggiunge il presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia – soprattutto in merito alla reale libertà di scelta della donna relativamente alla gravidanza, la Federazione italiana di ginecologia e ostetricia ribadisce il ruolo centrale della Legge 194 che tutela la libertà di scelta delle donne relativamente alla propria genitorialità – si legge nella lettera e precisa Trojano –. La grande conquista di questa legge si è evidenziata anche attraverso la costante e significativa riduzione, negli anni, delle Ivg a tutela soprattutto della salute delle donne, obbiettivo prioritario sia dell’Oms che della ginecologia internazionale e italiana. L’aborto sicuro (“safe abortion”) è uno degli obbiettivi ritenuti essenziali non solo per la salute delle donne. Ma anche dell’intera società». Non serve davvero aggiungere altro.

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