Tajani gela Macron: “Truppe a Kiev? L’Italia non ci pensa nemmeno. Si rischia una guerra mondiale”
“Credo che la Nato non debba entrare in Ucraina” e “mi auguro che non accada” che un Paese vada a combattere lì. “Entrare e fare guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale”. Lo ha ribadito forte e chiaro il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Bruno Vespa al salone LetExpo di Verona, specificando che è escluso che le truppe italiane vadano in Ucraina. Una risposta netta all’ipotesi ventilata ancora una volta da Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina. Il ministro degli Esteri italiano ha immediatamente reagito all’ipotesi dell’invio di truppe in Ucraina che il presidente francese ha ipotizzato durante un’ intervista in tv. “L’Italia non ci sta pensando neanche”, ha replicato Tajani già nella serata di giovedì a Bianca Berlinguer, durante “Prima di domani”. Sottolineando il desiderio di pace e di favorire trattative, senza voler fare guerra alla Russia. Questa posizione è stata confermata anche dal ministro della Difesa italiano.
Tajani: “Non siamo in guerra con la Russia”
«Noi vogliamo la pace, vogliamo che ci sia una trattativa, ma non vogliamo fare la guerra alla Russia- lo ha ribadito anche il mio collega della Difesa-: non ci pensiamo neanche a mandare le truppe a combattere», quello che fa l’Italia è «aiutare l’Ucraina a difendersi». Durante l’intervista con Bruno Vespa ha ribadito il ruolo militare dell’Italia: “I nostri militari fanno bene quello che fanno nel Mar Rosso per proteggere le nostre navi. Fanno bene quello che fanno in Libano, in Africa, in Iraq. I nostri militari sono portatori di pace, garanzia e libertà. Noi non siamo in guerra con la Russia”. Pertanto, ha ribadito, “io credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Sarebbe un errore entrare, noi dobbiamo aiutare l’Ucraina a difendersi, ma entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale. Tutte le persone di buon senso non vorrebbero questo”, ha aggiunto facendo poi riferimento alle parole del Papa. “Il Papa cosa ha detto: io voglio la pace. Mettetevi a un tavolo e fate la pace. Ma il Papa fa il Papa, deve dire questo. Non mi scandalizza né preoccupa”.
“I nostri militari sono portatori di pace”
Durante l’intervista Tajani si è soffermato sulla situazione nel Mar Rosso, dove non si fermano gli attacchi degli Houthi dello Yemen. “Il governo è fortemente impegnato a tutelare la libertà del traffico marittimo nel Canale di Suez e nel Mar Rosso. Lo facciamo con grande determinazione ed è nostro dovere garantire la libera circolazione delle navi e il rispetto del diritto internazionale. I terroristi dicono bugie perché a loro fa comodo minacciare l’Italia; che in questo momento è alla guida di una missione europea a protezione del traffico commerciale”. “Fortemente voluta, questa missione dal governo italiano”, ha proseguito, ricordando che “il comando operativo è affidato ad un contrammiraglio della nostra Marina”. “Voglio ricordare soltanto – ha poi sottolineato – che siamo un Paese che ha il 40% del Pil che viene dall’export. Il 40% dei nostri prodotti che vengono esportati via mare passa attraverso Suez e il Mar Rosso. Lo Stato italiano ha il dovere di proteggere quelle imbarcazioni perché sono parte fondamentale della nostra economia. Tuteliamo l’interesse nazionale, non solo le imprese. Per questo abbiamo voluto una missione difensiva”. Quanto alle polemiche sui costi Tajani ha fatto notare che “il drone è stato abbattuto a colpi di cannone e non con missili. Il comandante è stato bravo e gli artiglieri hanno usato lo strumento meno costoso per proteggere il traffico mercantile in quell’area”.