Sondaggi, FdI con Meloni capolista vola al 29%. Le candidature dei big riducono l’astensionismo
A tre mesi dalle elezioni europee Fratelli d’Italia si conferma saldamente al primo posto con il 27% dei consensi e stacca di 8 punti il partito guidato da Elly Schlein. È l’ultima fotografia delle intenzioni di voto scattata da Noto Sondaggi per Porta a Porta.
Sondaggio, FdI al 29% con Meloni capolista
Il partito della premier dimostra di tenere botta di fronte all’acuirsi dello scontro politico messo in campo dalle opposizioni. Se Giorgia Meloni non ha ancora sciolto le riserve sulla sua candidatura l’elettorato dimostra di gradire una sua discesa in campo come capolista in tutte le circoscrizioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. In questo caso infatti, stando al sondaggio, Fratelli d’Italia raggiungerebbe il 29% dei voti.
Pd al 19,5%, 5Stelle al 16,5%
Stabile al secondo posto il Pd con il 19.5% che, con la candidatura del suo segretario Schlein, salirebbe al 20.5%. Terzo in classifica il movimento 5Stelle con il 16,5%. Il leader grillino Giuseppe Conte ha dichiarato da sempre di non volersi candidare. Diverso il caso della Lega, testata all’8%, che con la candidatura dei leader.
Testa a testa tra Lega e Forza Italia
La Lega di Salvini sarebbe testata all’8% ma con la candidatura del leader scenderebbe al 7.5%. Forza Italia dal 7.5% salirebbe all’8% se Antonio Tajani scendesse in campo. Verdi e Sinistra è testata al 4% ma scenderebbe al 3.5% con i leader candidati. Azione di Calenda passerebbe dal 3.5 al 3% (con candidatura leader).
La candidatura di Renzi è ininfluente
I radicali di +Europa sono fermi al 3,5%. Non ci sono buone notizie per Italia Viva al 3%. La candidatura già annunciata di Matteo Renzi in tutte le circoscrizione non porterebbe infatti nessun valore aggiunto. L’ex premier non sembra caricare il già sottile elettorato di Italia Viva. Infine Noi Moderati, che da 2 scenderebbe all’1.5% con la candidatura dei leader. Le eventuali candidature dei leader di entrambe le coalizioni – Meloni, Schlein Tajani e Renzi – avrebbero in generale un effetto positivo sull’astensionismo. La discesa in campo dei big porterebbe a un + 6% i votanti che salirebbero dal 49 al 55%.