Si è dimesso il sindaco dem di Avellino Festa: è sotto inchiesta per corruzione e turbativa d’asta

26 Mar 2024 13:06 - di Redazione
sindaco Avellino

A tre mesi dalla scadenza naturale della consiliatura – sono in calendario per i prossimi 8 e 9 giugno le nuove elezioni comunali – termina anticipatamente l’investitura da sindaco di Avellino di Gianluca Festa, che ha annunciato di rassegnare le sue dimissioni da primo cittadino. Indagato dalla Procura, il primo cittadino della città irpina ha comunicato il passo indietro. La decisione – anticipata ieri sera dall’avvocato Luigi Petrillo, suo difensore di fiducia – è stata poi definita questa mattina, quando Festa ha protocollato le dimissioni.

Festa, sindaco dem di Avellino, si dimette

Insieme ad altre sei persone, il sindaco avellinese è sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, emissione di false fatture per operazioni inesistenti, abuso in atto pubblico. Reati contestati a vario titolo dalla Procura di Avellino (procuratore Domenico Airoma. Sostituto Vincenzo Toscano).

Le accuse al sindaco di Avellino

Pertanto, argomentando decisione e motivazioni all’origine delle dimissioni, la difesa in una nota spiega che «con la pubblicazione di indiscrezioni, definite gravissime e infondate, sulle indagini in corso», che vedono Festa indagato dalla Procura di Avellino per associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e omissione in atti di ufficio, «si crede infatti necessario assumere ogni più opportuna iniziativa volta a consentire il più celere compimento delle investigazioni».

Ieri sera la decisione del primo cittadino, indagato dalla Procura

Naturalmente, a corollario di inchieste in corso, dubbi e punti da chiarire, in un altro passaggio il legale del sindaco dem dimissionario sottolinea che la decisione di dimettersi è inoltre funzionale a rimuovere «anche il solo sospetto che la permanenza nella carica possa pregiudicare le indagini». Indagini che invece vanno «poste al riparo da condizionamenti e strumentalizzazioni di sorta, politici e mediatici».

La perquisizione e il sequestro del cellulare, poi la rinuncia al ricorso

Pertanto l’avvocato Petrillo ha reso anche noto di rinunciare al ricorso al Tribunale del riesame nei confronti del decreto di sequestro di telefonini e altre apparecchiature elettroniche. Materiale acquisito dai carabinieri nel corso di perquisizioni effettuate lo scorso 6 marzo su disposizione del Pm Vincenzo Toscano. Sì, perché lo scorso 6 marzo, Festa era tra le persone raggiunte da una perquisizione e dal sequestro del cellulare, per il quale aveva presentato ricorso al tribunale del Riesame, salvo poi rinunciare.

Il sindaco di Avellino nelle ultime due settimane era finito al centro di due inchieste della Procura irpina

«Essendosi conseguito l’effetto desiderato – spiega il penalista e riferisce tra gli altri il sito dell’Ansa – ovvero il deposito degli atti a sostegno del sequestro, la difesa ha reputato inutile coltivare il ricorso». Festa è stato eletto nel giugno 2019 con una coalizione composta da quattro liste civiche di centrosinistra. Iscritto al Pd, il primo cittadino avellinese aveva sconfitto al ballottaggio il candidato dem. Tutto si complica poi nei giorni scorsi, quando si è appreso che il sindaco 50enne era iscritto nel registro degli indagati della procura di Avellino per omissione in atti di ufficio, nell’ambito di indagini su appalti e affidamenti deliberati dall’amministrazione comunale.

Indagato per associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, omissione in atti di ufficio

«Per questo filone d’inchiesta – spiega allora l’Ansa – i carabinieri, su disposizione del pm Vincenzo Toscano, hanno acquisito presso il municipio un numero imprecisato di delibere “immediatamente esecutive” risalenti al periodo aprile-maggio 2023. Delibere che non sono state poi pubblicate nell’albo pretorio del comune di Avellino. In precedenza Festa era stato indagato per le presunte sponsorizzazioni che avrebbe sollecitato a tre aziende irpine a favore della DelFes, la squadra di basket avellinese che milita nel campionato nazionale di Serie B. In questa indagine sono coinvolti anche il presidente e il commercialista del sodalizio, Gennaro e Andrea Canonico. Nei cui confronti si ipotizzano i reati di associazione a delinquere ai fini della corruzione. Turbativa d’asta. E falso in atto pubblico».

Sindaco di Avellino dimissionario: l’arrivo di un secondo avviso di garanzia

Nei giorni successivi, riferisce inoltre Il Giornale, «l’ormai ex sindaco di Avellino aveva ricevuto anche un secondo avviso di garanzia dopo che il pubblico ministero Toscano lo aveva indagato anche per omissione di atti d’ufficio in un nuovo filone d’inchiesta», sempre relativo a delibere riguardanti l’affidamento della promozione di un evento. Ora, dopo il passo indietro di Festa, la parola passa alla magistratura.

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