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Scoppia il caso a Pordenone, bambina di 10 anni in classe col niqab: la maestra chiede che torni senza

Cronaca - di Redazione - 4 Marzo 2024 - AGGIORNATO 5 Marzo 2024 alle 09:01

La vicenda che torna ad animare il dibattito mai sopito intestato a immigrazione e integrazione stavolta arriva da Pordenone, dove una bambina di dieci anni, immigrata di seconda generazione che frequenta la quarta elementare di un istituto della città, si è presentata in classe con il niqab, il grande velo solitamente di colore scuro che copre tutto il viso lasciando solo una fessura per gli occhi. La maestra le ha chiesto a quel punto di poter tornare la prossima volta in classe con il volto scoperto. Cosa che poi è avvenuta. Il caso, nel frattempo, dall’aula scolastica è approdato in quella del Parlamento.

Pordenone, bambina a scuola con il niqab

La vicenda, dunque, ha sollevato una dibattuta polemica, al punto da arrivare in Senato. Una discussione che non si è spenta neppure dopo che la richiesta di tornare in aula a viso scoperto, rivolta dall’insegnante all’alunna, è stata accolta, con il senatore e segretario della Lega Fvg Marco Dreosto che ha annunciato un’iniziativa parlamentare a riguardo. «È un fatto inaccettabile – ha sostenuto Dreosto, ripreso da Today.it –. Obbligare una bambina di 10 anni ad andare a scuola con l’intero volto coperto, tranne gli occhi, contravviene alle più basilari regole del vivere comune. Dei diritti fondamentali dei bambini. E dell’identità femminile».

Il caso riaccende il dibattito politico

E ancora. «Una cosa è la libertà religiosa – ha proseguito il parlamentare –. Un’altra invece è il fondamentalismo religioso imposto su bambine innocenti». Per il senatore del Carroccio, dunque, è «arrivato il momento che anche l’Italia prenda iniziative per vietare il niqab a scuola e nei luoghi pubblici, per il rispetto dei diritti delle donne e per la sicurezza pubblica. Ricordo come Francia e Belgio abbiano vietato il niqab nei luoghi pubblici. E come anche l’Egitto, Paese mussulmano, ne abbia vietato l’uso a scuola. Presenterò un’iniziativa in Parlamento in questo senso il prima possibile».

Niqab, burqa, velo: cosa dicono le norme (anche quelle vigenti altrove)

Non solo. Oltre al fatto che L’uso del niqab negli uffici pubblici è vietato anche in Quebec (Canada) dal 2017 e in Danimarca dal 2018, va sottolineato che in Italia non esiste una legge che vieti l’utilizzo di un velo che copre il volto come il niqab o il burqa. La legge – ricorda in proposito sempre il sito di Today.it – vieta «l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo». Il dibattito in corso, allora, ruota anche attorno a questo punto. Dividendo l’opinione tra chi ritiene che nella norma vada compreso anche il velo. E chi, invece, riconduce tra i “giustificati motivi” anche la motivazione religiosa.

Bambina a scuola col niqab, i provvedimenti dell’istituto

Intanto, allora, come riporta il Messaggero Veneto, e ricorda il Tgcom24 sulla questione, dalla scuola annunciano che «saranno svolti accertamenti sul caso. E sono stati informati i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città che da anni lavorano per l’integrazione dei bambini e per il rispetto dei diritti dell’infanzia. La comunità islamica pordenonese ha accolto con scetticismo e preoccupazione la notizia». Una notizia che si impone al centro di un dibattito sociale che torna di stringente attualità.

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