Putin festeggia la sua scontata rielezione lanciando un missile ipersonico: strage a Odessa, 16 morti

15 Mar 2024 18:11 - di Leo Malaspina

Strage con un missile ipersonico, firmata Putin, a Odessa, nel giorno del voto presidenziale e della sua conferma scontata alla guida della Russia. Sono almeno 16 i morti a e 70 i feriti ricoverati in ospedale, come conferma via Telegram il governatore Oleh Kiper, dopo l’attacco missilistico sferrato dalla Russia che il procuratore generale ucraino, Andri Kostin, ha definito l’attacco un nuovo “crimine di guerra” commesso da Mosca, che “non smette di terrorizzare Odessa”.

Strage di Putin a Odessa, nel giorno del voto

Tra “i morti e i feriti ci sono residenti, medici e personale di soccorso”, ha scritto su Facebook. Secondo il comando meridionale ucraino, citato da Ukrainska pravda, la Russia ha usato un missile ipersonico Iskander nell’azione di oggi. Gli Iskander sono missili tattici balistici a corto raggio, progettati per eludere le difese aeree grazie alla loro velocità ipersonica. Domani sarà una giornata di lutto nella regione della città portuale. Tra le vittime, come ha riportato The Kyiv Independent, vi sono soccorritori arrivati subito dopo una prima esplosione e colpiti nuovamente dalle forze russe durante le operazioni di soccorso. “Il terrore russo a Odessa è un segnale della debolezza del nemico, che combatte i civili ucraini in un momento in cui non può garantire la sicurezza delle persone sul proprio territorio. Il regime del terrorismo e il terrorista…”, ha scritto così in un post su X Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino. 

Il giorno più sanguinoso dall’inizio della guerra

“E’ il giorno più sanguinoso dall’inizio della guerra per Odessa, un attacco in pieno giorno che a Odessa non ci aspettavamo”, ma che ”non è casuale” perché rientra ”nel marketing politico di Putin nel primo giorno delle elezioni russe per far vedere che è temibile. E’ un linguaggio da gangster: mi faccio rispettare perché attacco i miei nemici”, spiega ad Adnkronos Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese ‘The Odessa Journal, sottolineando che mentre Odessa piange i suoi morti, allo stesso tempo rafforza la determinazione a resistere, perché ”drammi come quelli di oggi non porteranno gli ucraini ad alzare bandiera bianca, ma aumenteranno la loro volontà di non essere sottomessi”. Poletti ricorda in particolare ”l’ex vice sindaco della città che a novembre aveva rinunciato all’incarico da funzionario pubblico e si era arruolato per aiutare la popolazione”. E’ stato tra le vittime del secondo attacco, quello sferrato contro i soccorritori. ”Odessa non ha mai avuto un bagno di sangue così elevato”, afferma Poletti spiegando che la tragedia è stata esasperata dal fatto che, ”dopo un primo attacco con missili lanciati dalla Crimea contro un quartiere residenziale a sud del centro storico, dove c’era un’alta probabilità di provocare vittime, ce n’è stato un secondo nello stesso posto. Una tattica terroristica da manuale per colpire anche i soccorritori”. E così è stato, ”tra i morti ci sono medici, paramedici e persone del servizio di emergenza”, spiega l’imprenditore.

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