Puglia, 115mila euro al Festival Lgbt della compagna di Titti De Simone, dirigente Pd e consigliera di Emiliano
In Puglia succede questo: attraverso suoi enti, la Regione guidata da Michele Emiliano finanzia con oltre 100mila euro un festival Lgbt organizzato da Francesca Vitucci, compagna di Titti De Simone, membro della direzione nazionale Pd e del gabinetto dello stesso Emiliano, la quale a sua volta compare nello staff di vertice del Festival. Come suona? Per qualcuno potrebbe sembrare un conflitto di interessi, per altri un caso di amichettismo misto a familismo arcobaleno, per la gran parte – si può ipotizzare – come minimo un caso di eclatante mancanza di senso di opportunità.
In Puglia scoppia il caso del Festival Lgbt Sherocco
E così, in effetti, lo giudica Massimiliano Scagliarini, che sulla Gazzetta del Mezzogiorno ha dato per primo la notizia. “È tutto perfettamente legale. Ma anche in questo caso c’è un enorme corto circuito tra la politica e i finanziamenti pubblici destinati al sistema della cultura, da un ventennio gestiti con logiche che rasentano il clientelismo”, scrive il cronista, riferendo anche il caso del marito della consigliera pentastellata delegata alla Cultura, Grazia Di Bari, che ha ricevuto finanziamenti per la sua attività di attore. “Il caso riguarda l’opportunità e le regole”, scrive ancora il cronista, tornando a occuparsi del caso del festival arcobaleno Sherocco.
Titti De Simone, ex parlamentare e attuale consigliera di Emiliano: “Non capisco il problema”
Per Titti De Simone, però, alla quale ha rivolto una domanda su un possibile conflitto di interessi nella vicenda non c’è nulla che non vada. “Non capisco il problema”, ha detto l’ex parlamentare e attuale consigliere di Emiliano. “È tutto a titolo gratuito, stiamo parlando di un progetto culturale senza scopo di lucro con una forte valenza sociale. La mia storia politica di attivismo è sui libri. È uno dei festival più prestigiosi a livello internazionale. Con riconoscimenti nazionali ed internazionali. Non capisco il caso che si vuole fare”.
I contributi pubblici al Festival: 115mila da enti regionali e 8mila dal Comune di Ostuni
Più nel dettaglio i soldi per il Festival Lgbt sono arrivati nella misura di 100mila euro dal Consorzio Teatro pubblico pugliese, del quale la Regione Puglia è socia, e nella misura di 15mila euro dall’Agenzia regionale per il Turismo Pugliapromozione. A questi poi si aggiungono 8mila euro stanziati dal Comune di Ostuni, dove il festival si svolge e dove l’amministrazione di centrosinistra di recente è finita nella bufera per il caso del direttore del Museo comunale che pubblicò una foto di Giorgia Meloni a testa in giù.
FdI: “Tutta una questione di famiglia”
Sul caso è intervenuto anche il gruppo di FdI in Regione Puglia. “Dal 1° luglio 2015 ci chiediamo: ma Titti De Simone, consigliere del presidente per l’attuazione del programma di governo regionale, esattamente cosa fa ogni giorno negli uffici della Presidenza della Regione per costare alle tasche dei pugliesi 65mila euro l’anno (certo lordi) e quindi da quasi nove anni per un costo complessivo di 585mila euro? Oggi l’abbiamo capito leggendo La Gazzetta del Mezzogiorno: difende i diritti Lgbtqia… Soprattutto quelli della sua compagna che da tre anni organizza un Festival ad Ostuni, dal nome suggestivo Sherocco, fosse non altro perché è il titolo del suo libro. Insomma, tutta una questione di famiglia”, si legge in una nota dei consiglieri. “E così – commentano i consiglieri di FdI – a carico dei pugliesi non abbiamo solo l’indennità che Titti De Simone percepisce, ma anche altri 115mila euro fra Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione che percepisce la sua compagna”.
“Sia chiaro, i diritti degli Lgbtia non sono in discussione, nessuno rivolti la ‘frittata’ tirando in ballo una presunta nostra omofobia, anzi: noi siamo perché – si legge ancora nella nota – questi vengano riconosciuti a tutti, senza favoritismi, pregiudizi e strumentalizzazioni, quello che noi poniamo non è solo una questione di opportunità nel gestire il proprio ruolo di consigliere di Emiliano per favorire (e non poco) un proprio parente”. “Qui l’interrogativo – spiegano ancora gli esponenti pugliesi di FdI – è un altro: perché i pugliesi pagano 65mila euro all’anno a Titti De Simone, quali sono i risultati che i pugliesi hanno avuto dalla sua lunga attività regionale? O paghiamo i fedelissimi, gli emilianisti, che non avendo un lavoro (Titti De Simone non è l’unica) e non potendoli candidare tutti al Parlamento, dobbiamo mantenerli a spese dei pugliesi? Ma a questo punto – concludono – non sarebbe meglio dar loro il Red, del quale la De Simone è anche una delle più accanite sostenitrici!”.
Il Festival Sherocco sul proprio sito viene definito “uno dei principali festival dei diritti e delle culture Lgbtqia+ italiani, che gode – è specificato – di numerosi patrocini e riconoscimenti nazionali e internazionali ed è sostenuto da Regione Puglia e Comune di Ostuni”. “Il Festival si svolge all’interno di un grande rainbow village, in un contesto rurale tipico della Valle d’Itria a Ostuni. Il progetto Sherocco, ideato e diretto dall’Aps “Fuoriluogo” (Iscritta al Registro degli Enti del Terzo Settore), intende promuovere e valorizzare le culture queer per il superamento di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni e per una Puglia più inclusiva e accogliente nel panorama internazionale”. Proprio il Rainbow village è, secondo quanto ricostruito dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il destinatario dei 15mila euro erogati da Pugliapromozione, mentre almeno fino alla scorsa estate Francesca Vitucci risultava come presidente dell’Aps Fuoriluogo che organizza il Festival.