Pera a Subiaco: la sfida dell’Europa è la ricerca del giusto equilibrio tra tradizione e innovazione
Nell’incantevole cornice del monastero benedettino di Subiaco, cuore pulsante della cristianità, si è svolto un evento che ha visto protagonista il professor Marcello Pera, filosofo e senatore di FdI, con la sua lectio magistralis sulle radici cristiane dell’Europa. L’evento, organizzato dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) al Parlamento Europeo, è stato coordinato dal copresidente Nicola Procaccini e ha affrontato temi di cruciale importanza con un dibattito approfondito su conservatorismo, liberalismo e socialismo. Ci si è inoltre interrogati sul futuro della tradizione europea e sui modi per restituirgli vigore e vitalità.
In un mondo in rapida evoluzione, dove le certezze sembrano vacillare, l’intervento di Pera ha gettato luce sulla complessità della tradizione europea, una tradizione che valorizza l’importanza universale dell’individuo, nega l’esistenza di verità assolute e indiscutibili e promuove la tolleranza delle opinioni diverse, in particolare quelle religiose. Il professore ha evidenziato come, nell’architettura tipica delle piazze europee – con i loro palazzi dedicati all’autorità politica, religiosa e giudiziaria – si manifesti simbolicamente la divisione e il rispetto dei poteri, pilastri della civiltà europea.
Il discorso ha poi esplorato le diverse correnti di pensiero che hanno modellato l’Europa: dal liberalismo, che vede l’individuo come soggetto principale della natura umana, al socialismo, che lo definisce principalmente in termini economici, fino al conservatorismo, che pone l’accento sull’eredità e l’identità derivanti dalla tradizione.
Pera ha poi affrontato l'”Età dei Diritti“, sottolineando come il liberalismo abbia trionfato promuovendo l’idea che i diritti debbano essere esportati e universalizzati. Ha ricordato Sant’Agostino, riflettendo quindi sul ruolo della prudenza nel conservatorismo, che accoglie il cambiamento a condizione che questo sia graduale e non comprometta l’identità e la tradizione.
Definendosi nazionalisti in quanto la nazione rappresenta la tradizione, e sovranisti nel senso dell’opposizione agli “superstati” astratti, Pera e il gruppo ECR si pongono come difensori di una tradizione che è insieme fede e identità. L’evento ha enfatizzato come, per i conservatori, la politica abbia una funzione difensiva, destinata a proteggere piuttosto che a salvare, riflettendo una visione del mondo in cui il male, radicato nella teoria del peccato originale, è inestirpabile, e non è dato all’uomo la costruzione in terra della città perfetta, la città di Dio.
L’evento si è concluso con una riflessione sulla visione conservatrice dell’uguaglianza, vista come emanazione divina, e una critica al laicismo percepito come anticristiano. L’intervento di Marcello Pera a Subiaco rimarrà impresso nella memoria come un momento di profonda riflessione sulle sfide che attendono la cristianità e i valori europei nel futuro, un ponte tra passato e presente alla ricerca di un equilibrio sostenibile tra tradizione e innovazione.