Meloni: «Per le Europee ho già messo l’elmetto, ma intanto vinciamo in Abruzzo»
Piove, governo bravo. L’orgoglio del premier per la sua “squadra” è più forte della pioggia battente che impone sintesi, velocità, ombrelli. Niente di tutto questo, Giorgia Meloni fa il suo comizio bagnato per intero partendo dai “risultati record” del suo esecutivo, inanellando cifre e obiettivi raggiunti per poi lanciare Marco Marsilio. “Qui in Abruzzo avete trovato un presidente straordinario, all’altezza, che spero vorrete riconfermare. Cinque anni fa Marco ha fatto un’impresa, essere il primo presidente di regione di Fdi. Oggi a me piacerebbe che facesse un’altra impresa, essere il primo presidente nella storia dell’Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato. Non c’è niente che ci fa paura perché fino a quando ci saranno gli italiani a sostenerci, possono fare tutto quello che vogliono ma noi non molleremo mai”.
Meloni infiamma l’Abruzzo sotto la pioggia
Inno di Mameli, tutti in piedi, tutti vicini, i leader del centrodestra a chiedersi “dov’è la vittoria”. Si chiude così l’ultimo appello al voto buono. In Abruzzo si vince, ne sono certi tutti, anche chi sotto al palco, inzuppato, si tocca il cuore e sventola bandiere. Sotto l’acqua che martella palco di Pescara, Giorgia Meloni poco prima degli interventi di Tajani e Salvini fa la foto di gruppo con tutto il centrodestra, leader e candidato, e scherza, poi torna per la chiusura, non senza aver raccontato un aneddoto scaramantico.
“Ancora una volta, uniti, sul palco, per dimostrare che neanche una sconfitta di misura in Sardegna può rovinareNon siamo sicuri che il tempo terrà… Voglio dire solo una cosa, nel caso in cui venisse il diluvio universale. Tutte le volte che vengo a Pescara, quando salgo sul palco piove. Però attenzione: perché l’ultima volta che è successo erano le elezioni politiche e io sono diventata presidente del Consiglio. Quindi se piove tutto sommato non sarà una cattiva cosa”, scherza la premier Giorgia Meloni.
E la pioggia, di lì a poco, si fa copiosa, torrenziale, ma nessuno va via. Meloni parte alla carica: “Voi non potete immaginare quanto per me sia importante, in una vita fatta tutta di problemi da risolvere e aerei da prendere, ogni tanto tornare qui e riprendere dalla piazza la benzina di cui ho bisogno per andare avanti fino alla scadenza successiva”, esordisce Giorgia Meloni. Che poi parla del governo: “Noi stiamo affrontando un contesto non facile, ma lo facciamo con risultati che ci incoraggiano ad andare avanti e che sono anche figli della nostra compattezza. Le prossime elezioni europee sono il vero timore di tutti”, e il timore “è che questa maggioranza venga confermata. Succederà di tutto, io ho già messo l’elmetto”, dice la premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni, che torna sull’Abruzzo. “Vinceremo anche questa battaglia”.
Marsilio e l’orgoglio di essere abruzzesi
Marco Marsilio, a sua volta, aveva fatto un piccolo show, richiamando l’orgoglio degli abruzzesi. “Nu sem nu e nessuno ci può fermare. Andiamo avanti, forza Abruzzo, non molliamo di un centimetro. Mettiamocela tutta, vinceremo anche questa partita perché nu sem nu e vincerem nu”, ha detto in dialetto, strappando applausi. ”5 anni fa l’Abruzzo era fuori dalla carta geografica ed oggi lo lasciamo che ha rialzato la testa…”. Poi il governatore uscente ha respinto i veleni dei giornali e dell’opposizione: “Continuo ad essere insultato perché non sono nato in Abruzzo, io sono abruzzese da sette generazioni: quanti possono dirlo di quelli che mi insultano?”. Un lungo viaggio tra tutte le cose fatte in questi anni, frecciate agli avversari, ringraziamenti all’amica Meloni, al governo e ai leader arrivati a Pescara per lui, poi l’urlo finale: “‘Grazie”.
Salvini e Tajani: andiamo a vincere uniti
”Domenica si confrontano due idee diverse di Abruzzo, Italia e Europa. Dobbiamo vincere le elezioni regionali e vincere le elezioni europee il 9 giugno per lasciare a casa quelli della carne sintetica, degli arrosticini finti… Noi vogliamo mangiare i frutti della nostra terra. Il cibo finto, le porcate da laboratorio se le mangiassero a Bruxelles e dintorni…”, è stato uno dei passaggi del leader della Lega, Matteo Salvini a Pescara. “Viva l’Abruzzo, viva Marsilio, viva la Lega e la libertà. Ragazzi andiamo a vincere, andiamo a vincere”, ha chiuso Salvini. “Sono pronto a scommettere che questa regione sarà ancora governata da Marsilio e dal centrodestra con Forza Italia protagonista. Per i prossimi 5 anni farà l’interesse e il bene dell’Abruzzo”, aveva assicurato poco prima il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, dal palco del comizio del centrodestra a Pescara. ”Noi non siamo qui per far vedere che siamo uniti… Abbiamo governato bene, ci mettiamo qui con la nostra faccia…”, era stata l’arringa di Maurizio Lupi, capo politico di Noi moderati, dal palco di Pescara.
La premier contro gli spioni nel primo incontro a Teramo
Nel pomeriggio la Meloni aveva risposto, a Teramo, alle domande dei giornalisti, che le chiedevano se temeva il voto di domenica dopo la precedente sconfitta. “L’effetto Sardegna dobbiamo ancora vederlo perché non si è ancora capito come è finita, io sono molto ottimista francamente..”. Poi era andata sul tema del giorno, il dossieraggio: “Ritengo gravissimo che in Italia ci siano dei funzionari dello Stato che hanno passato il loro tempo a violare la legge facendo verifiche su cittadini, comuni e non, a loro piacimento per poi passare queste informazioni alla stampa, ed in particolare ad alcuni esponenti della stampa”, ha detto la presidente del Consiglio. “Utilizzare così le banche dati pubbliche non c’entra niente con la libertà di stampa”.