Meloni al Summit for Democracy: “Governi delle élite e cancel culture insidiosi per la democrazia”

20 Mar 2024 18:02 - di Agnese Russo
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Un invito a non dare per scontata la democrazia che, come dimostrano i tempi che viviamo, è un bene che va costantemente difeso. È quello rivolto da Giorgia Meloni al “Summit for democracy”, il vertice mondiale promosso per la prima volta da Joe Biden nel 2021 con l’obiettivo di rendere il rafforzamento delle istituzioni democratiche nuovamente una priorità a livello globale e ospitato quest’anno dalla Corea del Sud. Meloni ha indicato come fattore di rischio “l’instabilità a livello internazionale” e “le insidie che attraversano i nostri sistemi democratici”, ma ha avvertito che a monte c’è qualcos’altro da cui guardarsi: “visioni ideologiche” come quelle che portano a negare la centralità del popolo o la propria cultura.

Meloni: “La democrazia è un bene da difendere e per cui combattere”

“La democrazia è uno dei pilastri fondativi del pensiero politico europeo e occidentale. Eppure, dall’Antica Grecia ai giorni nostri, la storia europea e occidentale è stata anche una perenne e continua lotta per difendere i valori democratici”, ha detto Meloni nel videomessaggio indirizzato a Biden e al presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. “Una lotta nata spesso da una condizione: quando un popolo vive per molto tempo in democrazia è portato a credere che la democrazia sia qualcosa di scontato, e non un bene prezioso da difendere da insidie e per cui valga la pena combattere”, ha proseguito il presidente del Consiglio, sottolineando che “è quello che stiamo vivendo anche oggi, con l’instabilità a livello internazionale e con le insidie che attraversano i nostri sistemi democratici”.

I fattori che insidiano i sistemi democratici

Si tratta di “insidie – ha proseguito Meloni – che nascono da fattori diversi, molti di questi fondati su visioni ideologiche. Una di queste ritiene che il popolo non sia sufficientemente maturo per assumere le grandi decisioni, e che per questo la democrazia non può che essere intesa come tale un’oligarchia, il governo di una élite. Un’altra di queste è stata coniata da Roger Scruton, uno dei più grandi filosofi europei, e si chiama ‘oicofobia’, l’odio per la propria casa”.

L’avvertimento del premier su governi delle élite e cancel culture

“Purtroppo – ha sottolineato ancora il premier – spesso noi per primi non crediamo più in noi stessi e siamo noi i primi a negare ciò che siamo. E questo ha effetti devastanti, perché come possiamo pensare che le future generazioni crederanno, come noi, nella democrazia se nelle scuole e nelle università si insegna a sottovalutare la nostra civiltà, che pur tra mille difficoltà e periodi complessi, ha fondato la sua identità nei valori di libertà, uguaglianza e democrazia? Solo se torniamo a credere in noi stessi possiamo dare nuova forza alle nostre democrazie. Solo se torniamo a costruire la nostra cultura invece che cancellarla, possiamo tornare a far appassionare i nostri giovani e renderli protagonisti del futuro. E questo – ha concluso il premier – è ciò che ritengo più importante oggi: difendere le nostre democrazie”.

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