Il capo del Silp-Cgil alla sinistra: “Ma quale regime repressivo, basta fare campagne contro la polizia”

2 Mar 2024 15:16 - di Agnese Russo
colapietro polizia

In Italia “non c’è un regime”, le “manganellate non hanno un mandate” e non diventeremo “il Cile di Pinochet”. Arriva dalle file della Cgil la smentita a tutti gli allarmi della sinistra sul presunto clima di grave repressione che sarebbe voluto governo. A parlare così è stato, infatti, il segretario del Silp, il sindacato italiano lavoratori della Polizia della Cgil, Pietro Colapietro, sottolineando che quello che c’è, invece, “è un clima che sta surriscaldando le piazze e che va raffreddato”, sottraendo “la gestione dell’ordine pubblico alla campagna elettorale“.

Il poliziotto della Cgil: “Non c’è un regime, non usare le manganellate per la campagna elettorale”

Intervistato dal Foglio, con particolare riferimento ai fatti di Pisa, Colapietro ha avvertito che, se non la si smette con questo clima e questi allarmi, “si fa un danno alle forze dell’ordine, che non possono essere tirate per la giacchetta”. “Per la delicatezza del lavoro che svolge la Polizia, bisogna lasciarla al di fuori dell’agone politico. Risponde unicamente alla Costituzione, non a questo o a quel governo”, ha chiarito Colapietro, che è stato in forze per anni proprio alle squadre mobili e che non ci sta a vedere la polizia finire “nel tritacarne”. “Un fatto gravissimo”, ha commentato, richiamando il “bisogno di serenità”.

“La polizia è sana e risponde alla Costituzione, non alla parte politica”

“I poliziotti – ha aggiunto Colapietro nel corso del colloquio con Luca Roberto, che firma l’intervista – possono sbagliare, ma hanno dei reati propri, non possono operare contro la legge. Ecco perché il tiro al piccione è sbagliato”. Posizioni, insomma, in tutto e per tutto simili a quelle espresse dal governo, a partire dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e dal centrodestra e rivendicate dal poliziotto sindacalista della Cgil ricordando che “ci sono stati governi di tutti i colori, la Polizia è stata sempre lì e ha fatto sempre il suo a prescindere dagli esecutivi. Siamo una struttura sana, rispondiamo alla Costituzione, non alla parte politica. Siamo super partes”.

Gli agenti non sono il braccio della repressione

Dunque, è completamente da rigettare l’idea che la polizia possa essere il braccio armato del governo per la repressione del dissenso. Inoltre, “non è assolutamente vero che la Polizia ha nel proprio Dna un uso illegittimo del manganello. La cultura della Polizia, anzi, è fortemente democratica”, ha aggiunto Colapietro, sgombrando il campo da un altro pregiudizio che sembra stia prendendo piede in questo clima di feroci polemiche.

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