Donzelli: “Meloni negli Usa a testa alta, Conte prendeva ordini da Maduro e dai cinesi”

4 Mar 2024 11:26 - di Gigliola Bardi
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“Non posso parlare da esponente del Copasir, ma da parlamentare sono profondamente indignato da questi dossieraggi: è una roba indecente, che mina la democrazia”. A dirlo è stato Giovanni Donzelli, deputato e responsabile Organizzazione di FdI, nonché membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che, con Csm e Commissione Antimafia, è fra gli organismi da cui il procuratore Antimafia Giovanni Melillo e il procuratore di Perugia Raffaele Cantone hanno chiesto di essere ascoltati in relazione agli accessi abusivi a diverse banche dati da parte del luogotenente della finanza Pasquale Striano, nell’ambito del caso “dossieraggio”.

Donzelli: “Profondamente indignato per i dossieraggi”

“Non ci si può fermare ai funzionari infedeli nella Guardia di finanza o in Procura, bisogna chiarire chi sono i mandanti, a partire da chi ha pubblicato quella spazzatura. Guarda caso, solo il materiale utile ad attaccare esponenti di centrodestra”, ha sottolineato Donzelli, nel corso di una lunga intervista con La Stampa nella quale è anche tornato sul tema della strumentalizzazione da parte della sinistra degli scontri di Pisa e delle parole del presidente Sergio Mattarella sulla vicenda. “La sinistra ha strumentalizzato le parole del presidente Mattarella, ha fatto una forzatura pericolosa per raccattare qualche voto in più”, ha detto l’esponente di FdI, sottolineando che “c’è stata un’evidente campagna di denigrazione, hanno fomentato l’odio, hanno cercato di portare il capo dello Stato su un terreno pericoloso. Mentre lui è stato molto netto sugli agenti aggrediti a Torino, come sul fantoccio di Meloni bruciato a Roma, al contrario del Pd”.

Su Pisa la sinistra ha “voluto creare un clima ben preciso”

Donzelli, quindi, ha ricordato che “c’è un assessore del terzo Municipio di Roma a guida Pd, Luca Blasi, che era presente quando hanno bruciato quel manichino: non solo non ha preso le distanze, ma ha detto che hanno fatto bene. Nessuno nel partito ha chiesto le sue dimissioni, è rimasto al suo posto e questo è molto grave”. Su Pisa “si è voluto creare un clima ben preciso: si è accomunato con gli scontri di Firenze, dove a manifestare non c’erano studentelli, ma Cobas e centri sociali, che volevano assaltare il consolato degli Stati Uniti. La polizia doveva lasciarli fare?”, ha domandato Donzelli, ricordando anche che “pochi minuti dopo i fatti (di Pisa, ndr), il Viminale ha assicurato che avrebbe valutato l’accaduto e fatto chiarezza, il ministro Piantedosi lo ha ribadito”.

Meloni negli Usa “a testa alta”, Conte “prendeva ordini da Maduro e dai cinesi”

Parlando poi della missione di Giorgia Meloni negli Usa, Donzelli ha ricordato che “Italia e Stati Uniti sono due nazioni amiche, a prescindere da chi c’è al governo, tanto che ora Meloni, leader conservatrice, ha ottimi rapporti con Biden, presidente democratico. L’alleanza e la collaborazione non saranno condizionate da un eventuale avvicendamento alla Casa Bianca”. Quanto all’accusa di Giuseppe Conte secondo cui Meloni sarebbe andata alla Casa Bianca a “prendere istruzioni”, Donzelli, rispondendo a una domanda di Niccolò Carratelli, che firma l’intervista, ha ricordato che “Conte che prendeva ordini dal governo venezuelano di Maduro o dai cinesi sulla Via della Seta”. “La verità – ha sottolineato – è che Giorgia Meloni è rispettata a livello internazionale ed è andata a Washington a testa alta. Ha riportato il Mediterraneo al centro del mondo e ha ottenuto risultati concreti, come il ritorno in Italia di Chico Forti: anche Conte e Di Maio l’avevano annunciato, ma poi non era successo”.

La Sardegna? “Troppa enfasi, in Abruzzo verrà confermato Marsilio”

Infine, un passaggio sull’Abruzzo per il quale il centrodestra non teme alcun “effetto Sardegna”: “Mi pare ci sia troppa enfasi, lì hanno vinto per un soffio, dopo aver perso nel Lazio, in Trentino, in Friuli-Venezia Giulia e in Molise. In Abruzzo verrà confermato Marsilio, perché ha rilanciato la Regione, ad esempio dimezzando le liste d’attesa nella sanità, mentre al suo posto vorrebbero mettere l’altro Luciano, l’amico dell’ex governatore D’Alfonso, che è scappato dopo aver fatto disastri e ora torna sotto mentite spoglie”.

 

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