Dl elezioni, il Senato boccia il terzo mandato. Le opposizioni speculano. FdI: voteranno gli studenti fuori sede
Con 26 favorevoli, 112 contrari e tre astenuti l’aula del Senato ha bocciato gli emendamenti presentati da Italia viva e Lega che puntavano a introdurre il terzo mandato per i presidenti di Regione. Sulle proposte di modifica al decreto elezioni c’era il parere contrario del relatore Alberto Balboni (FdI). Mentre il Governo si è rimesso all’aula.
La Lega: teniamo la posizione
Illustrando l’emendamento sul terzo mandato il senatore leghista Tosato ha detto: “Noi riteniamo di interpretare la posizione della Conferenza delle Regioni che rappresenta tutti i partiti ma soprattutto la volontà dei cittadini che hanno diritto a decidere da chi essere governati”, per questo sull’emendamento “teniamo la posizione, lo abbiamo fatto in commissione e lo rifacciamo in Aula. Per noi il dibattito non è chiuso, anche se andiamo sotto perché stiamo interpretando la volontà di cittadini ed elettori”. Bocciato, nella stessa votazione, anche l’emendamento di Italia viva sostanzialmente simile a quello leghista.
Ballottaggi, la Lega ritira l’emendamento
La giornata politica è stata anche caratterizzata da una fuga in avanti della Lega sui ballottaggi. La Lega chiede di modificare le regole elettorali per i grandi comuni, quelli che hanno più di 15mila abitanti, in modo da eliminare il ballottaggio nel caso in cui il candidato alla carica di sindaco ottenga il 40%. Un tema di cui si discute da tempo, osservano dalle parti del Carroccio, ma che non è stato fatto passare sotto i riflettori durante i lavori della commissione Affari costituzionali che ha licenziato il provvedimento, ribattono i detrattori. Un emendamento su cui le opposizioni hanno subito ricamato commentando sulle spaccature della maggioranza. Il relatore, sul punto, ha detto che l’emendamento non era a suo avviso opportuno e ha invitato la Lega a ritirarlo e a trasformarlo in un ordine del giorno. Proposta che la Lega ha in serata accettato.
De Priamo: voteranno mezzo milione di studenti fuori sede
Il senatore di FdI Andrea De Priamo ha rivendicato l’inserimento nel decreto della norma sul voto per gli studenti fuori sede. “Il governo – ha dichiarato nel suo intervento – con questo provvedimento è riuscito a conseguire l’obiettivo di far partecipare alla vita democratica mezzo milione di studenti fuorisede. Le opposizioni affermano che avremmo dovuto estendere il voto nel seggio in cui vivono anche a lavoratori e malati. Ci lavoreremo. Ma questo atteggiamento ci ricorda coloro che a Roma vengono chiamati i ‘più uno’, che rilanciano sempre ma solo quando sono gli altri a dover intervenire. A voi – conclude De Priamo – lasciamo volentieri il ruolo dei ‘più uno’, noi continuiamo a lavorare per il bene della Nazione”.