Def, previsioni sul Pil migliori della Germania e conti in ordine (nonostante le voragini del superbonus)
Il ministero dell’Economia lavora al Def, il Documento di economia e finanza atteso al varo in Consiglio dei ministri intorno al 10 aprile. Il documento conterrà le nuove stime su crescita e conti pubblici aggiornate alla luce di variabili endogene ed esogene. Su quest’ultimo fronte il contesto internazionale non aiuta, con le crescenti tensioni geopolitiche dal Medio Oriente, aggravato dalla crisi nel Mar Rosso, al rischio di recrudescenze nella crisi russo-ucraina a causa del recente attentato a Mosca.
La crisi incide sulla crescita, ma nel Def le stime sul Pil sono discrete
Nonostante una cornice internazionale caratterizzata dall’instabilità la crescita italiana dovrebbe mettere a segno un incremento dell’1% nel 2024, “modesto” ma che “rispetto alla Germania in recessione rappresenta tanto”, ha detto ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il pil verrebbe quindi limato di due decimali di punto rispetto alla Nota di aggiornamento al Def dello scorso autunno che stimava +1,2% per quest’anno, ma risulterebbe comunque in salita rispetto +0,8% del 2023. Una previsione per il 2024 più ottimistica di quelle delle principali istituzioni nazionali ed internazionali: la Banca d’Italia ha infatti stimato una crescita del +0,6%; la Commissione europea e il Fondo monetario prevedono entrambi +0,7%. L’Italia inoltre farà meglio della Germania che per Bruxelles quest’anno si fermerà a +0,3%, dopo la recessione del 2023 (-0,3%).
Le stime del governo saranno improntate come di consueto al cauto realismo, approccio che ha pagato in termi di fiducia dei mercati e degli investitori con la conferma dei rating delle agenzie internazionali e il tutto esaurito dei titoli di stato italiani.
(Ile/Adnkronos)