Decaro fa il martire, Bocchino lo smaschera: “Stai facendo campagna elettorale” (video)

21 Mar 2024 10:41 - di Alberto Consoli
Decaro Bocchino

“Volete vincere a tavolino”. “Vincerà il centrodestra con o senza di te“. Scintille tra Decaro, sindaco di Bari ed Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia. Tiene banco da Lilli Gruber ad “Otto e mezzo” l’indagine ispettiva del Viminale per verificare le infiltrazioni della malavita. Il primo cittadino l’ha presa malissimo, nonostante Piantedosi abbia chiarito che scopo del Viminale è “combattere le mafie e non i sindaci”. Ma, come si è visto, il primo cittadino, la sinistra tutta e i “giornaloni” antigovernativi non hanno perso un minuto di tempo per imbastire una faida tra Pd ed esecutivo. Decaro ha perso il lume della ragione, bisogna dire la verità, paragonando la destra ai “Savastano di Gomorra”. Vederci chiaro nell’intreccio tra mafia, politica e affari non solo è “diritto del Viminale, ma soprattutto un dovere”, chiarisce Bocchino al sindaco di Bari Decaro in collegamento.

Scontro tra Decaro e Bocchino ad “Otto e mezzo”

Decaro dalla Gruber ha cercato dapprima di attenuare i toni violenti usati in precedenza: ha spiegato che la sua reazione  “è stata un atto di legittima difesa, non mia personale ma della mia città. La commissione prefettizia che farà l’ispezione è giusto che faccia il suo lavoro -fa dietrofront- . Rappresento le istituzioni, sono il sindaco di Bari che ha giurato sulla Costituzione: sono da 8 anni il rappresentante di tutti i sindaci italiani. Metterò quindi a disposizione della commissione tutto il sostegno, la documentazione e le attività che serviranno”, ha assicurato. Fa il martire Decaro. Ma poi, il “richiamo della foresta” di buttarla in politica, anzi, in campagna elettorale, è più forte di lui. Così ha abbracciato l’idea originaria: la commissione Piantedosi vista come tentativo di condizionare il voto di Bari di giugno.

Bocchino smaschera Decaro che continua a fare il martire

“Mi ha inquietato vedere qualche settimana fa gli esponenti del centrodestra della mia regione, compresi due viceministri, incontrare il ministro dell’Interno: fare una foto per poi uscire e fare una conferenza stampa. Chiedendo esplicitamente e pubblicamente a Piantedosi di nominare una commissione per verificare se a Bari c’erano le condizioni per eventualmente sciogliere il Consiglio comunale. Il tutto dopo gli arresti di due giorni prima, quando la procura aveva detto che si trattava di un elemento isolato, circostanziato; e che l’amministrazione comunale di Bari e il suo sindaco avevano sempre avuto un comportamento lineare nel contrasto della criminalità organizzata, facendo anche i complimenti”. Bocchino smaschera questo piagnisteo: “Stai facendo campagna elettorale per le elezioni europee”. Il sindaco Pd di Bari che ha protestato violentemente contro il Viminale è un probabile candidato del Pd, anche se lui dribla la circostanza. Bocchino lo travolge:

“Caro Decaro, la decisione del Ministero corrisponde a quello che dispone la legge”

Decaro se ne faccia una ragione. “La decisione del Ministero corrisponde a quello che dispone la legge – chiarisce il direttore editoriale del Secolo d’Italia-.  Al termine della verifica della commissione, il sindaco Decaro può anche risultare un sindaco che ha fatto cose straordinarie per evitare l’infiltrazione mafiosa. Ma se c’è infiltrazione il Comune va sciolto. Ci può essere il sindaco più bravo del mondo a evitare l’accesso della criminalità nel Comune, ma se l’accesso c’è stato bisogna scioglierlo”. Il sindaco di Bari pecca di “ingenerosità”, attacca Bocchino: “E’ ingeneroso nei confronti del governo e di Piantedosi. E e secondo me si sta facendo la campagna elettorale per le europee per la sua candidatura con questa vicenda. Vero è che parlamentari di centrodestra sono andati da Piantedosi a chiedergli di fare una inchiesta; mentre quelli di centrosinistra hanno chiesto di non mandare una commissione di accesso. Se non sbaglio anche Decaro è andato a parlare dal ministro”.

“Decaro sta facendo campagna elettorale”

Insomma, la sceneggiata di Decaro è stata smantellata. E che Bocchino abbia messo il dito nella piaga è dimostrato dalla reazione dell’interlocutore: “Volete vincere a tavolino”. Risposta: “Vinceremo con o senza di te“, gli replica ponendo l’accendo sul comportamento altalenante tenuto dal sindaco di Bari in tutta questa vicenda:  “A colpirmi – conclude Bocchino – è che Decaro, il giorno dopo la maxi-operazione da 130 arresti e l’amministrazione giudiziaria di una municipalizzata, il 27 febbraio, alle ore 19 posta un video in cui denuncia il voto di scambio a suo favore. Quindi sa che ci sono episodi di voto di scambio, pur essendone lui estraneo. E il ministro ha il dovere di mandare una commissione. Piantedosi ha sciolto 15 Comuni: 8 amministrazioni civiche, 4 di centrodestra e 3 di centrosinistra. Fermiamoci e rispettiamo le istituzioni”.

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