Approvato il Media Freedom Act. FdI-Ecr: si poteva fare di più per la libertà d’informazione

13 Mar 2024 20:38 - di Redazione
Media freedom act

L’Europarlamento ha approvato in via definitiva il Media Freedom Act, la legge europea per la libertà dei media, pensata per proteggere i giornalisti e i media dell’Ue da ingerenze politiche o economiche.

Il nuovo regolamento, approvato con 464 sì, 92 voti contrari e 65 astenuti, obbligherà gli Stati membri a proteggere l’indipendenza dei media e vieterà qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali.

La nuova legge europea prevede inoltre forti limitazioni all’impiego degli spyware, che rimarrà però consentito soltanto caso per caso e previa autorizzazione di un’autorità giudiziaria nell’ambito di indagini su reati gravi.

“Con il voto di oggi del Parlamento Europeo sull’accordo provvisorio su Media Freedom Act la nostra delegazione ha voluto chiarire la volontà di fare ancora di più per la tutela della libertà d’informazione nell’Unione europea. Come abbiamo espresso più volte siamo preoccupati del fatto che le grandi piattaforme, influenzino i cittadini attraverso i loro contenuti senza garantire il giusto equilibrio dell’informazione”. Così in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza e l’eurodeputata di FdI Chiara Gemma.

“Grazie al contributo del nostro gruppo politico e del lavoro svolto dal Governo Meloni durante i negoziati interistituzionali siamo riusciti a rendere il testo finale sicuramente più concreto ed efficace. Però, non è stato fatto abbastanza per mettere nero su bianco, attraverso una specifica clausola di salvaguardia della sicurezza nazionale, che EMFA non deve avere il potere di armonizzare concetti chiave in ambito penale che sono indiscutibilmente competenza degli Stati membri e che le misure previste in merito ai diritti dei fornitori di servizi di media devono rimanere in capo alle autorità competenti a livello nazionale. Continueremo a lottare in Italia e in Europa contro qualsiasi forma di disinformazione, proteggendo le fonti e garantendo una reale trasparenza delle proprietà dei media”.

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