Vergogna Anpi: “Grottesco nazionalismo della destra che strumentalizza la tragedia delle foibe”

10 Feb 2024 12:46 - di Angelica Orlandi

“Non dimentichiamo l’aggressione fascista”. L’Anpi non si smentisce mai. Anche oggi nel Giorno del Ricordo parla delle foibe e dell’esodo solo per parlare del fascismo. La nota dell’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia di fatto mette il silenziatore sulle tragedie italiane che il 10 febbraio sono onorate. Il “si ma anche” del comunicato dell’Anpi è inaccettabile.  “Oggi è il Giorno del ricordo, istituito al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.  Nessun oblio: due tragedie incancellabili, nel tempo di ferro e di fuoco della seconda guerra mondiale scatenata dai nazifascisti”.

La nota dell’Anpi: le foibe una scusa per parlare del fascismo

Quindi la memoria che oggi una legge dello Stato ha inteso togliere dall’oblio-  le vittime italiane, solo perché italiane, della furia dei comuisti di Tito- sono derubricate. La nota non specifica “vittime di chi”.  Non è la prima volta, l’Anpi del resto non sorprende mai per uno slancio di onestà intellettuale. E ci rifà il “bignamino di storia” per evidenziare la consecutio: è colpa dei fascisti se è accaduto tutto questo. “Ricordiamo l’aggressione dell’Italia fascista nei confronti della Jugoslavia nell’aprile 1941. Ricordiamo, fra i tanti crimini di guerra commessi dall’invasore italiano, la strage di Podhum, vicino a Fiume; in cui l’intera popolazione maschile venne sterminata, e il campo di concentramento nell’isola di Arbe, dove 1.500 civili morirono di fame a causa della deportazione italiana. Ricordiamo le colpe dei criminali di guerra italiani; mai puniti per stragi ed efferatezze di ogni genere contro i civili”.

La nota dell’Anpi: le foibe? Ricorsiamo la Risiera di S. Saba”

Prima di ricordate gli italiani massacrati e infoibati dai partigiani comunisti è d’obbligo -secondo il ragionamento dell’Anpi- dovremmo sciacquarci la bocca e farci carico di tutte le stragi del mondo. “Ricordiamo – sottolinea la nota – la risiera di San Sabba: campo di sterminio dove i nazisti assassinarono dall’inizio del 1944 migliaia di ebrei, partigiani, detenuti politici ed ostaggi. Ricordiamo le efferatezze dei nazisti nell’attuale Friuli-Venezia Giulia, occupato dai nazisti, con la piena collaborazione dei fascisti italiani, complici o responsabili, a cominciare dalla X Mas, di innumerevoli delitti. Ricordiamo le vittime, tutte le vittime”. Secondo questo ragionamento le vittime che onoriamo oggi sono di serie B, inutile girarci intorno. L’Anpi vuole dettare l’agenda della memoria storica, relegando in fondo gli italiani infoibati. Neanche un accenno alla vergogna dell’oblio in cui caddero i nostri connazionali. Il presidente dell’Anpi Pagliarulo (nella  foto Ansa) si era già distinto per avere chiesto di vietare una manifestaziona a Varese per le foibe. Per l’Anpi anche le parole di Mattarella sono state pronunciate invano. E poi arriva la vergogna.

Il delirio conclusivo

“Da anni, e oggi in particolare, l’estrema destra strumentalizza l’orribile tragedia delle foibe e dell’esodo; negando la ‘più complessa vicenda del confine orientale’, cancellando le responsabilità del fascismo, sostenendo addirittura la ‘italianità di Fiume e della Dalmazia’: a prova di grottesco nazionalismo, insultando e demonizzando chiunque sostenga la verità storica contro la propaganda politica faziosa”. Se non siamo al negazionismo poco ci manca.

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